cina
CULTURA E RELIGIONE
Forse niente è più lontano dalla cultura cinese di un cinese contemporaneo. Una intera generazione, quella di Mao, infatti, si è impegnata soprattutto a cancellare ogni segno del passato pre- comunista: si voleva cominciare dall’inizio come se in Cina non fosse mai esistita una millenaria civiltà, anche materialmente: le Guardie Rosse hanno devastato ogni singolo monumento del passato: è come se noi incendiassimo San Pietro e imbrattassimo gli affreschi di Giotto , per intenderci. Qualcosa si è si è conservato perche l’accorto Chou Enlai trasformò qualche monumento più importante in caserma per soldati proteggendolo quindi implicitamente dalla follia delle Guardie Rosse.
Le guide cinesi ( gli unici cinesi con cui ho potuto parlare, naturalmente) mostravano quindi idee molto vaghe sul passato della Cina, sia quella remoto sia sulla storia recente che i testi scolastici presentano in modo estremamente ambiguo: la Cina moderna è quanto di più lontano si possa pensare dagli ideali di Mao ma questi resta pur sempre l’indiscusso e glorificato padre della patria: si immagini la confusione mentale del cinese medio che impara che il pensiero di Mao è la base della Cina moderna e poi che questa fa tutto il contrario di quello che indica quel pensiero Insomma si è sovversivi se si parla contro Mao e si è sovversivo se si segue Mao. Per il passato poi parlavano di una epoca schiavista, e di una feudale: seguivano la periodizzazione marxista che può essere adatta per l’Europa ma che non ha senso in Cina dove non è mai esistito lo schiavismo e il feudalesimo, praticamente, è un fenomeno sconosciuto. Le guide, tranne uno che mostrò di sapere qualcosa del pensiero del Budda . della religione cinese conoscevano solo superstizioni popolari.
TEMPLI Sono tra i monumenti più importanti da vedere,ve ne sono alcuni anche splendidi. Si tratta, però, generalmente, di ricostruzioni più o meno fedeli di epoca recente perche furono tutti puntigliosamente e sistematicamente devastati dalle Guardie Rosse nella Rivoluzione Culturale che intendevano così distruggere fin nelle vestigia ogni tendenza religiosa
Accanto ai turisti occidentali o cinesi vi sono anche dei fedeli che eseguono le loro pratiche religiose: accendono delle candele votive a dei fuochi appositamente preparati e si inchinano secondo un rituale, recitando preghiere. Ogni fedele scrive la sua preghiera su un nastro rosso e lascia quindi appesa ad appositi sostegni la sua invocazione. Dappertutto vi sono quindi nastri pendenti mossi dal vento.
Si tratta di una religiosità popolare, che non sapremmo dire quanto si distingua dalla superstizione o dalla magia. D’altra parte è comune osservazione che anche in Occidente le cappelle universitarie si affollano di studenti soprattutto prima degli esami, specie di quelli più difficili. Vengono raccontate e illustrate in genere mirabolanti vicende di Budda e dei Bottishatva ( cioe di personaggi simili al Budda): praticamente l’equivalente delle nostre leggende medioevali sui santi .
Le guide si professano tutti atei e riferiscono che solo il 20% della popolazione ha credenze religiose: stime non molte diverse dei praticanti cristiani nell’Occidente. Tuttavia la religiosità cinese rende molto difficile una quantificazione dei credenti in quanto mancano usi come il battesimo o la messa che possono fare da punti di riferimento. Ciò però che impressiona in Cina è che non si vedono edifici destinati al culto: in Europa sono sempre individuabili, sono dappertutto: nei centri storici sono l’uno accanto all’altro, costruite in epoche diverse, ma anche nei quartieri nuovi la distanza fra due chiese difficilmente supera il chilometro. In Cina invece i santuari sono isolati , in complessi a parte: non paiono far parte della città mentre in Occidente ne segnano sempre il centro.
Non esistono nè sacerdoti nè un clero secolare: solo alcuni monaci che si dedicano alla meditazione, alla preghiera, alla custodia dei templi. Non esiste in Cina un figura simile al nostro parroco che sia di riferimento e non solo per i fatti religiosi. La parrocchia europea non è solo un luogo di preghiera ma anche un centro di aggregazione dei giovani e di ogni categorie ,un centro di iniziative caritative, civili, culturali. Nulla di simile appare in Cina:
Gli spiriti I cinesi tradizionalmente credono molto all’esistenza di spiriti che interferiscono con le attività umane. Credenze simili sono diffuse anche in Occidente dove sono però limitate dalla religione ufficiale, rigidamente monoteista. I cinesi temevano moltissimi gli spiriti malvagi e quindi prendevano delle misure che sono rimaste nella tradizione architettonica, Gli usci non sono mai piani ma bisogna sempre scalare un gradino che aveva la funzione di impedire l’ingresso agli spiriti. Anche i ponti non sono diritti ma a zig zag perche cosi impedirebbero agli spiriti di attraversarli. Nelle case si praticavano dei fori sul retro in modo che se uno spirito maligno fosse entrato per caso dalla porta non sarebbe restato in casa ma sarebbe uscito per il foro posteriore. I campanelli, presenti dovunque, avevano lo scopo di spaventarli. Ci riferiscono pure che al bambino piccolo non veniva dato un nome per impedire che gli spiriti maligni ,conoscendolo gli potessero fare del male. A noi occidentali veramente queste spiriti più che maligni ,sembrano esageratamente stupidi.
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ALCUNE IMMAGINI
Budda di marmo,copia ingrandita del Budda di giada in Shanghai:dinanzi a lui le offerte votive dei fedeli |
Monaci che intonano i canti liturgici nelle ore canoniche: si ha la impressione, però, che agiscano più per fini turistici che di culto sincero . .
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Fedeli che offrono le tradizionali candele che vengono accese in bracieri preparati appositamente. Si ha l'impressione che fra i fedeli prevalgano i giovani e le donne ma solo di poco. .
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Feilaifeng:iI picco volante": secondo la leggenda la roccia sarebbe arrivata qui miracolosamente dall'India: il monaco la riconobbe e da essa infatti usci una scimmia che vi aveva il suo rifugio .
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Un ponte costruito a zig zag secondo la credenza che gli spiriti non riuscissero a seguire un tale percorso. .
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Dappertutto sulle bancarelle si vendono come souvenir per i turisti copie del libretto Rosso di Mao che fu la bibbia, la risposta a tutte le domande per la generazione precedente. |
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