Pubblicato in " Appunti " marzo 2015 n 3 ,anno XII HOME
La sinistra, i valori e Renzi
Giovanni De Sio Cesari
I VALORI
Circa 20 anni fa Norberto Bobbio nel suo famosissimo scritto “Destra e sinistra” sostenne che la discriminante fra sinistra e destra fosse l’idea dell’uguaglianza aggiungendo anche che la destra era mossa essenzialmente dall’interesse mentre la sinistra dagli ideali. Le affermazioni di Bobbio ricapitolavano la storia di un secolo nel quale la sinistra si è sempre posta come la depositaria di valori e da qui una sua asserita superiorità morale sulla destra
Se la sinistra ritiene come propri valori caratterizzanti l’uguaglianza la giustizia, o anche semplicemente l’onesta che sono valori universalmente accettati allora vede se stessa come il bene e conseguentemente quello che si oppone, la destra, è il male .
Questo atteggiamento è profondamente antidemocratico (nel senso di democrazie occidentali storicamente costituite) perchè queste presuppongono piu partiti che si legittimano vicendevolmente. Chi vince governa e chi perde fa opposizione fino alle prossime elezioni: nessuno pretende di essere il partito dei valori condivisi.
Ci si rimette al giudizio degli elettori, non si dice che gli elettori hanno scelto l’altro partito perche privi dei valori comunemente condivisi cioè sciocchi e/o corrotti
Il problema è che la sinistra italiana con Renzi si sta omologando a quella degli altri paesi occidentali e per questo essere di sinistra ormai significa, come da tempo nel resto del mondo occidentale, semplicemente condividere certe valutazioni sulle priorità dei problemi da risolvere e condividere quindi le soluzioni proposte per tali problemi. e non sentirsi più depositari dei valori
Anche la Lega, Forza Italia il centro anche essi dichiarano di essere per i valori condivisi anche quali la giustizia la uguaglianza la onesta ma hanno altre priorità e metodi e soluzioni.
Nulla di strano quindi se Renzi faccia accordi con Berlusconi su determinati temi sui quali c’è una concordanza, non è un compromesso con il male che inquina tutta la sinistra.
Non è la fine del mondo che continuerà, non so se meglio o peggio, ma può essere al fine di un mondo in cui molti si sono riconosciuti per una vita intera
Cantava Gaber
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
Sempre ci sono stati ci sono si saranno sempre persone che pensano che non possiamo essere liberi e felici se non lo sono anche gli altri (affermazione bellissima) e che la politica è una attività alta, anzi la piu alta dell’uomo che è tutta tesa ad estirpare il male in mezzo agli uomini e far trionfare la uguaglianza, la giustizia in una sola parola il bene Ci sono e ci sono sempre stati e ci saranno sempre persone disposte a ogni sacrificio , qualche volte a dedicare la intera esistenza e sacrificare la vita stessa perche ciò possa accadere. Queste persone vedono la real politik dei Berlusconi, delle Merkel e ora anche di Renzi come una deviazione, una tradimento della vera politica che non merita per questo il nome di politica ma di opportunismo affarismo, carrierismo e quanto altro di negativo si possa pensare.
IDEA DI UOMO
Noi riteniamo che questa dicotomia non nasca da problemi propriamente politici ma da una concezione piu ampia, filosofica dell’uomo .
Nella storia predomina l’idea che nell’uomo, accanto al bene vi è anche il male e che lo stato debba quindi realisticamente tenerne conto, anzi che lo stato è necessario proprio per questo: non occorrerebbero eserciti guardie e prigioni se tutti si comportassero bene. ( per esemplificare: Agostino: stato come remedium carnis cioe della passioni).
Secondo una seconda concezione che io chiamo millenarismo ( più comunemente : utopia) l’uomo di per se è buono ma qualcosa nella società lo ha guastato: basta rimuovere quel qualcosa e avremo un mondo senza male (una specie di paradiso in terra )
Nell’età attuale il millenarismo più diffuso è quello marxiano ( dico marxiano, non marxista che indica tutto il movimento comunista) secondo il quale il capitalismo è l’origine del male nel mondo: quando esso cadrà, cadranno anche le catene dell’egoismo dell’uomo e quindi tutto il male .
Esistono anche altri millenarismi: quello della sinistra freudiana ( W Reich: il concetto di matriarcato ) perfino quello pedagogico di Montessori ( la mistica del bambino, si dice). E in tutte le epoche esistono millenarismi. ed esisteranno sempre perchè l’illusione di togliere una volta per sempre il male dalla faccia della terra si ripresenta continuamente in ogni epoca, in ogni civiltà: è una aspirazione universale
Sempre però i tentativi non hanno instaurato il paradiso in terra ma un vero inferno in terra e il sogno utopistico è diventato un incubo infinito.
Nel nostro mondo invece l’idea della politica è ben diversa riguarda solo alcuni aspetti del vivere comune, non intende assolutamente investire la totalità dell’uomo
Con il fascismo si parlò di regimi totalitari: erano velleità fuori dalla realtà e conseguenze tragiche hanno avuto tentativi totalizzanti come la Rivoluzione Culturale cinese o dei Kmer rouge o attualmente del califfato islamico
Nessuno più da noi si considera depositario dei valori
Idiscorsi politici sono del tipo si può diminuire l’IRPEF senza copertura? Si puo sforare il 3% ,? che fare di fronte all’annessione della Crimea? .
Berlusconi ha fatto una spettacolare rimonta promettendo l’abolizione dell’IMU, Renzi con il prospettare una rilancio dei consumi, Salvini con una uscita dall’euro cosi via
Non riguardano la politica discorsi per altro validissimi ma di cose che si potrebbero realizzare se i partiti non fossero quelli che sono, se il mondo non fosse come è: tutto nella speranza che un giorno, quando che sia, non si sa bene come o quando i partiti e il mondo diventeranno come dovrebbero essere.
Questo però non significa assolutamente che la politica sia estranea ai valori anzi a ben vedere sono i valori che guidano la politiia
Non è affatto vero che i valori non interessano la gente ma non bisogna confondere due piani diversi: filosofico e politico
Intendo per filosofia , la mentalità generale ( o della maggioranza) in senso storico e non il pensiero di particolari pensatori come Husserl o Kant
La politica si muove sempre nell’ambito della mentalità prevalente perchè ha sempre bisogno del consenso ( non solo nelle democrazie). Quindi può perseguire la gloria di Roma, la liberazione del Santo Sepolcro, la formazione di grandi imperi coloniali o semplicemente la distruzione del clan vicino. a seconda della mentalità predominante .
Traiano fu proclamato optimus princeps ( il migliore dei capi) perchè operò una spaventoso genocidio dei Daci, Hitler per molto meno è stato dannato da tutte le genti : operavano in contesti filosofici, valoriali diversi.
Uno stato che volesse instaurare dei valori dovrebbe imporre modelli giusti . Ad esempio all'orda inarrestabile dei consumatori che vogliono l’ultimo modello di smartphone, macchine comode e viaggi esotici lo stato dovrebbe dire: ma questi non sono i vostri veri bisogni ( la vostra "vera" volontà): dovete invece chiacchierare con i vicini , fare salutari lunghe passeggiate a piedi, trascorrere le vacanze a lavorare la terra : roba da essere linciati sul posto .
Non solo un governo eletto dal popolo ma nemmeno un faraone egizio potrebbe imporre una cosa del genere senza essere rovesciato a furor di popolo
Se un giorno questi concetti diventeranno generali allora la politica li proporrà e li perseguirà: ma questo mutamento non puo venir dalla politica ma dalla società civile: chiese, centri culturali, letteratura, pro loco, e le infinite associazioni che animano la nostra società,
il papa ( e non solo ) propone valori di fronte a folle sterminate e plaudenti e anche i non fedeli lo apprezzano . Il fatto è che la politica affronta altri temi fra cui preminente quello economico lasciando ad altre agenzie temi che riguardino la felicita, i valori
Non dico che lo stato non possa di per se porre a fondamento i valori. Nel califfato dicono che lo stato deve promuovere la shari’ah, la legge dettata nientedimeno da dio stesso che renderebbe felici gli uomini in questa vita e nella prossima. Noi li dichiariamo fanatici, folli. Questo perchè il nostro stato laico rinuncia a perseguire valori, come la felicita l’armonia con il tutto per focalizzarsi su temi che noi definiamo appunto politici
DESTRA E SINISTRA
Per quanto detto sopra a me pare che una discriminante fra destra sinistra non può essere di carattere valoriale ma ci sia. Se noi consideriamo destra e sinistra (storicamente costituiti, preciso sempre) a livello di politica economica ( e non altro) la discriminante è nell’intervento dello stato : la destra vuole meno stato (e meno tasse), la sinistra più intervento (e piu tasse ) Negli USA è molto piu chiaro che da noi. L’intervento dello stato è quasi sempre perequativo , assistenziale, protettivo e quindi favorisce nell’immediato i ceti più poveri ( quindi uguaglianza, giustizia, ) Tuttavia ha molte controindicazione specie sui tempi lunghi , nei periodi di crisi. Questo significa che l’elettorato dei paesi democratici avanzati si sposta dall’uno all’altro partito secondo i casi, le circostanze: una scelta di opportunità, non di valori. In Germania e America la sinistra e i sindacati hanno accettato anche la riduzione dei salari e delle assistenze preferendo giustamente privilegiare la ripresa della occupazione
In Italia purtroppo la presenza prima di un partito comunista egemone, poi di un sinistra valoriale (chiamiamola cosi) ha impedito la normale dialettica politica. Non abbiamo avuto partiti di destra e di sinistra nel significato occidentale: ma una specie di” guerra di religione” prima fra comunisti e democristiani e poi tra contro e pro Berlusconi ( che poi per inciso, non ha fatto mai una politica di destra: non ha mai diminuito tasse e spese ),
In questo momento storico poi le differenze in concreto vanno ad annullarsi perchè la strada per uscire dalla crisi pare obbligata. La stessa scelta pro o contro la UE e la sua politica economica (di austerity) passa attraverso i partiti non fra i partiti .
Molti rilevano che la discussione sui principi universali non c‘entra niente con la politica, che la maggioranza delle persone non si interessa, non riescono nemmeno a rendersi veramente conto di che si stia parlando.
Tutto vero, certamente.
Pero io noterei una cosa: in genere quelli che sono favorevoli all’approccio politico di Renzi ( anche se criticano singolarmente i provvedimenti) NON credono che la sinistra incarni i valori e in genere quelli che non accettano l’approccio politico di Renzi ( anche se possono approvare singolarmente i provvedimenti) sono tutti convinti che la sinistra incarni i valori
Dal che si potrebbe dedurre che l’appoggio alla linea Renzi (chiamiamola così) dipende molto più da differenze di mentalità di cui non siamo nemmeno consapevoli che dai provvedimenti concreti che prende.
E la cosa non mi meraviglia: è sempre il quadro generale che da significato ai singoli elementi
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