UNA RIFLESSIONE AL GIORNO

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12 marzo 2005

TERRORISTI E AMERICANI

 

 Molti dicono di mettere sullo stesso piano i soldati americani e i terroristi in Iraq. Non è propriamente esatto, pur  tuttavia sostanzialmente si afferma una grande verità. Nelle guerre i mezzi non vengono scelti dai contendenti ma dalle circostanze obbiettive. Una parte politica che vuole opporsi a un grande esercito non può che ricorrere al terrorismo: un esercito che vuole battere il terrorismo non può che ricorrere a rappresaglie, eliminazioni mirate, uccisioni indiscriminate, torture e  simili atrocità.

Bisogna allora considerare se  le crudeltà  sono proprio  necessarie, se i fini sono realistici, se si combatte inutilmente una guerra già persa.

 

 

7 marzo 2004

MUOIONO GLI INNOCENTI

Certamente tutti  siamo  infinitamente addolorati quello l'uccisone per l'uccisione di  Caliperi  e  la condanniamo 

 Ma di fronte al male del mondo possiamo solo indignarci  oppure possiamo cercare di capire.  Nel primo caso  condanniamo il  soldato USA, un 'altra volta quello dell'amata rossa o il nazista o il terrorista islamico , il cattivo di turno e cosi via

Ma possiamo anche cercare di capire il "perchè" delle cose per cercare di cambiare le cose

Non so cosa sia avvenuto ma  non sembra che il soldato che ha ucciso lo abbia fatto per disprezzo della vita. Quando si ha il dito sul grilletto di un mitragliatore e la propria vita dipende da una frazione di secondo, prima si spara e poi si indaga. Se a Nassirya la sentinella avesse sparato un secondo prima non sarebbero morti tanti soldati.

Il problema è che la guerra al terrorismo si combatte cosi: muoiono soprattutto gli innocenti: ma in fondo in ogni guerra muoiono  soprattutto gli innocenti ed non dimentichiamo che anche i  soldati sono, in massima parte, ragazzi incolpevoli