UNA RIFLESSIONE AL GIORNO
2 luglio 2005
Giudici e terrorismo
Nel diritto penale vige il principio che nel dubbio bisogna assolvere il reo : quando una giuria dichiara NON colpevole un imputato non afferma affatto che esso è realmente non colpevole ma semplicemente che nel corso del dibattimento non sono emerse prove certe che esso è colpevole In parole povere questo significa che i cittadini nello stato di diritto sono tutelati da eventuali arbitri dell'autorità: nello stato non di diritto (teocratico) invece il giudice è arbitro supremo e condanna chi ritiene colpevole alla pena che ritiene adeguata .
Ora la magistratura ordinaria puo perseguire il ladro, lo scippatore, l'assassino ( e nemmeno poi tanto bene, a quanto sembra) ma il terrorista islamico non è assimilabile al comune delinquente. Praticamente è impossibile alla magistratura ordinaria combattere il terrorismo.
La polizia non fermò gli attentartori di Madrid, gli agenti Usa non quelli dell'11 settembre: se mai li avessero fermati ,gli esperti affermano che li avrebbero dovuto rilasciare in poche ore.
L'errore concettuale è pensare alla lotta al terrorismo come un problema di ordine pubblico. No :si tratta di una guerra e le guerre non si combattono con i magistrati ma con gli eserciti, e con i mezzi che sono necessari
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