UNA RIFLESSIONE AL GIORNO
26 febbraio 2005
DOVE STIAMO ANDANDO
Molti vedono nero il futuro e si domandano con tono catastrofico dove stiamo andando.
Io non lo so: può darsi pure che andiamo verso la catastrofe e l'autodistruzione : non lo sappiamo
Sappiamo però dove ci ha portato il modo di pensare moderno :
a una società nella quale i genitori non sentono più i figli piangere per la fame ( prima la maggioranza della gente non riusciva a saziarsi e quando un raccolto andava male i più poveri, i più deboli morivano per fame)
· a una società nella quale una donna quando stringe a se il suo neonato ha la (quasi) certezza che le sopravviverà ( prima le donne avevano tanti figli nella speranza che qualcuno sopravvivesse e i parroci tenevano i registri dei " morticelli", a parte perchè erano troppi)
· a una società in cui quando nasce un maschio non si pensa che sia nato un soldato ( le nazioni sviluppate non si fanno piu la guerra fra di loro, la guerra è cosa da sottosviluppati)
· a una società nella quale ai bambini si raccontano solo favole belle (prima si raccontavano di scarpe infuocate e bambini abbandonati nel bosco perchè essi vedevano intorno a loro supplizi spaventosi e bambini affamati)
Per questo e per altro io sono contento assai di avere avuto figli in questo società e non in quelle dei tempi passati.
Questo non vuol dire che tutto vada bene, che non si possa migliorare e di molto, che molte cose belle non si siano perdute