Un antica
strofa popolare napoletana recitava
Mo' vene
Natale
nun tengo denari
me faccio na pippa
e me vaco a curcą
Ci ricorda i
tempi, qualche generazione fa, in cui la fame era la assidua.
sgradita compagna della maggior parte della gente. Avvicinandosi
Natale molti padri di famiglia pensavano quindi che non avevano
modo di preparare il cenone di Natale. Intervenivano allora
conventi, parrocchie, dame della caritą e fondazioni benefiche
perchč almeno nel giorno di Natale tutti potessero sfamarsi a
sazietą. Non ci si fa caso, ma nel presepe tradizionale napoletano
appare una grande quantitą di pietanze e cibi che non c'entrano
affatto con la Nativitą. Questo perchč la povera gente vedeva qual
giorno come quello in cui la antica fame aveva pausa: erano i
tempi in cui non si temeva, come ora, che il pranzo natalizio ci
facesse prendere qualche chilo di troppo.