UNA RIFLESSIONE AL GIORNO
4 dicembre 2004
Peculiarità del mondo arabo
Andare a Barcellona o a Londra, a parte la lingua diversa, è come andare a Roma o a Milano. Ma se si va al Cairo , la più occidentale delle città arabe si ha subito l’impressione di entrare in un altro mondo. E se si risale il Nilo non è come prendere il Bateau Mouche a Parigi . Dovunque tu vedi uomini armati che stanno discretamente a tua difesa, e vedi folle ( ma folle proprie) di bambini che ti vengono incontro sorridendo e si aspettano che tu dia loro qualcosa ( una penna , una caramella), un’ora prima dell’alba ti sveglia il grido del muezzin che proclama l’unicità di Dio. Se entri in un suk non è come entrare o in un mercato rionale di Lisbona o di Roma: entri in un altro mondo. E poi ti accorgi che tu per loro sei un “americano” anche se non sai nemmeno parlare inglese, ma soprattutto sei un alieno: si aspettano che tu non capisca nulla e se mostri di saper distinguere fra un copto e un melkita, fra un wahabita e uno scita ti guardano con occhi sgranati.