UNA RIFLESSIONE AL GIORNO
I BORBONI DI NAPOLI
C'è spesso una
rivalutazione dei Borboni e addirittura esiste un movimento neo- borbonico che
ne rivendica una sorta di continuità ideale. Io credo pero che spesso si ascriva
a loro merito quello che in effetti era invece espressione di malgoverno .
Si ricorda giustamente che la prima linea ferroviaria italiana fu la Napoli-
Portici.:tuttavia essa erano soltanto il " costoso" capriccio della corte
mentre nel sud mancavano completamente le strade che rompessero il
secolare isolamento. Più in generale, ammiriamo la reggia di Caserta che, a
giusta ragione è il secondo monumento più visitato d'Italia ma teniamo presente
che all'epoca della costruzione c'era gia a Napoli una magnifica reggia ,poi fu
costruita un'altra estiva a Portici e un'altra ancora con annesso magnifico
parco in periferia : quanto spreco in una Napoli che già
allora era afflitta da un pauroso affollamento e in cui la gente viveva in
tuguri se non addirittura per strada!
Anche i progetti
"filantropici" come S.Leucio e l' "albergo dei poveri" sono, a ben vedere,
capricci e megalomania: il primo era solo una specie di favola realizzata e il
secondo un progetto folle e in 80 anni si riuscì solo a costruire
una quinto della costruzione che poi resto abbandonata.
A Napoli c'era anche, se non un ceto, certamente un buon gruppo di persone
moderne e capaci (lo splendido illuminismo napoletano) ma purtroppo fini sulla
forca e la dinastia dei Borboni non fece nulla per modernizzare il Regno
che pure aveva non poche potenzialità , furono nemici del moderno perchè (e a
ragione), pensavano ad esso come al nemico del loro modo di vivere. In un mondo
che andava incontro a progressi mai visti nella storia dell'uomo Ferdinando II
voleva ancor governare dando al popolo "farina e
forca" :
Quando arrivò Garibaldi i Borboni non solo disponevano di un potente
esercito ma non mancavano nemmeno di un ampio appoggio popolare ; se
i siciliani erano per ragioni storiche poco amanti del re invece i lazzari di
Napoli, le campagne del sud erano tutte per lui: ma il nullismo anche
dell'ultimo dei borboni (in seguito figura rivisitata romanticamente) fu la
causa immediata del crollo del regno