Pubblicato in " Appunti " ottobre      2016 n 10  ,anno XII       HOME

 

Perche ci sono i disoccupati ?

 

 

Giovanni De Sio Cesari

Indice: Concetto di disoccupato- Merito e disoccupazione - Domanda e offerta- Conclusione

 

Concetto di disoccupato

Gli indici ufficiali della disoccupazione  ci informano  che il tasso attuale di disoccupazione è quello di 20 anni fa e  che comunque i posti dei lavoro sono aumentati cosi come ci  dicono che il nostro reddito pro capite è aumentato sensibilmente

In realtà però la comune esperienza ci dice una cosa diversa: si parla di crisi  drammatica . di una generazione che rischia di vivere peggio della precedente dopo molte altre che hannp vissuto meglio e cose del genere.

Per la disoccupazione pare che c è differenza fra quello che dicono gli indici degli economisti e quello che risulta nella comune esperienza:  venti anni  fa  non si vedevano  persone che a 35 anni non avessero un lavoro ma il problema era quale lavoro. Ma ora si vedono  tanti, sia  ignoranti che laureati. che  hanno superato i 35 e non lavorano. Per indurre i professori a promuovere agli esami di stato si diceva che poi alla fine avrebbero  fatto le commesse nei supermercato dove non erano richiesto conoscenze filosofiche e matematiche : oggi sembra una meta pressappoco impossibile  per i nostri diplomati 

Il fatto è che gli indici considerano  disoccupato chi ha  cercato lavoro di recente e cose del genere  ma soprattutto  molto dipende dalla definizione: leggi come job act o loi travail, che si diffondono dappertutto, allargano il concetto facendo rientrare nella legalità quello che prima era considerato lavoro in nero ed erano quindi ufficialmente considerati disoccupati  Un  esempio eclatante sono i sette milioni di tedeschi dei mini job ( con un guadagno sui 600 euro) considerati occupati

Per il comune cittadino essere occupato invece significa avere un lavoro affidabile  che permette di vivere e aprirsi una famiglia anche se su basi molto modeste:  Il concetto è difficilmente definibile rigorosamente  ma sostanziale nella comune esperienza

Quindi chi ha un  lavoro part time, precario (che è cosa diversa dal posto precario)  non è occupato  Dappertutto poi in Usa come in Germania in Svezia la fascia  meno elevata   lavora di più, guadagna di meno, ha meno benefici,  meno assistenza, meno pensione E tutto questo pare inspiegabile in presenza di un grande sviluppo tecnico e in assenza di guerre rivoluzioni e cataclismi naturale

Parlando di precariato bisogna chiarire che ci riferiamo  al lavoro e non ai posti di lavoro (si direbbe meglio  disoccupati  oppure sottoccupati).   Il fatto che cambiano i lavori richiesti  è un  fatto che c’è sempre stato  in particolare nei momenti di sviluppo come nel  miracolo economico italiano, nello  sviluppo cinese post Deng ma anche nella nascita stessa  della  civiltà  con l’agricoltura. Direi che la possibilita di cambiare  lavoro è una opportunità  che si offre ai lavoratori nelle società piu dinamiche che offrono piena occupazione.   L’America era definita  per questo la terra della opportunità.    Il problema non è cambiare  lavoro, ma che non si trova altro lavoro se si perde il proprio e soprattutto che i giovani non lo trovano  Il fatto che lo sviluppo tecnico non  comporta uno sviluppo economico come dovrebbe essere teoricamente e, soprattutto, accaduto realmente nel secolo scorso non può essere spiegato con il cambio del tipo di lavoro, ma con la sua assenza (le differenze di reddito mi sembrano secondarie).

Ma la maggioranza, anche nel disastrato sud della sinistrata Italia ha un lavoro  ottimo, o buono o solo dignitoso : il problema  è che una minoranza non marginale, ma consistente, rimane disoccupata/sottooccupata/  precaria  e non riesce a costruirsi una vita.    Paradossalmente se la miseria fosse generalizzata come un secolo fa non sarebbe un problema cosi acuto

 

Merito e disoccupazione

Spesso si fa risalire la disoccupazione al mancanza  di merito personale, impegno, disponibilità al sacrificio personale , si dice ch i giovani sono snoozy, non temprati  alle difficolta della vita e cosi di seguito

E’  certamente vero che a livello di singolo la preparazione fa trovare lavoro Se si è eccezionalmente bravo si diventa direttore generale ma se ci sono molti bravi non per questo aumentano i posti di direttore generale

In altri termni se ci sono  in un settore o in tutta l’economia 80 posti di lavoro e 100 concorrenti necessariamente  20 resteranno disoccupati anche se alziamo la preparazione  di tutti

Certo un sistema premiale  spinge tutti a impegnarsi  di piu e questo  è il segreto (conosciuto da tutti ) del liberismo  la cui negazione ha seminato la morte per fame di milioni di persone in Russia e Cina nel secolo scorso .   Il fatto è che i posti persi in alcuni settori ( in genere industria) per il progresso tecnico non vengono compensati in quelli creati in altri settori ( terziario e terziario avanzato)  . Alcuni restano fuori e toccherà alle fasce più deboli della società

Prescindiamo dal fatto che il forte merito emergeva anche nelle società classiste del medio evo e della antichità. ma la società non puo provvedere solo ai gifted (quelli che  hanno il dono, come dicono gli americani)  Fra i laureati in economia qualcuno diventerà amministratore delegato , altri faranno i fiscalisti,  altri ancora lavoreranno nelle grande  distribuzione secondo le capacita   In una società bene ordinata  non solo i laureati troveranno lavoro ma anche i meno  preparati, i meno  intelligenti anche gli handicappati per quanto possibile  Anche quelli che non possono lavorare saranno comunque assistiti dalla comunità   

Avviene  che in società avanzate restano dei  posti meno appetibili, meno pagati  ma vengono subiti riempiti da emigranti.  In Italia ad esempio, non un secolo fa ma pochi anni fa, hanno trovato lavoro ben cinque milioni di immigrati   Si  calcola che un numero di italiani pari a quelli rimasti sono andati dovunque nel mondo e credo che   gli irlandesi in USA siano di più di quelli rimasti in Irlanda. 

Domanda e offerta

Si puo pensare che la crisi occupazionale dipenda dal fatto che lo sviluppo tecnico (soprattutto informatico ) taglia inesorabilmente i posti di lavoro .

Io credo invece che tutti possano trovare un lavoro dignitoso a secondo delle proprie capacita  perche i bisogni degli uomini sono infiniti e ne nascono sempre altri da soddisfare.

 Possiamo pensare all’educazione , agli asilo nidi , all’assistenza degli anziani sempre più numerosi , al turismo , allo svago :si pensi all’enorme  giro di affari che genera lo sport   o la musica

 Si pensi che   le famiglie con l’avvento  del  lavoro femminile hanno molto bisogno di aiuto  con le mamme spesso in crisi di coscienza  e nonni volanti  (quando ancora ce la fanno).   La denatalità dipende anche da queste difficolta.   In Francia si sono inventati i nidi condominiali, si potrebbe allestirne anche in luoghi di lavoro Comunque per essere banali  anche portieri e giardinieri  sarebbero utili

Questo significa che nel lavoro bisogna fare quello che richiede il mercato e non solo quello che ci autorealizza.   Se a me piace la filosofia , la musica o lo spagnolo devo essere disponibile anche a  fare l’elettricista, il tassista o l’ingegnere, se questo richiede il mercato privato o pubblico.

Ma i bisogni umani sono infiniti per cui esistera sempre qualcuno che desidera  qualcosa che io sono in grado di fare

Cerchiamo  allora di capire perché c’e   il disoccupato

Si puo vendere solo quello che gli altri vogliono comprare. è vero : certo io non posso vendere poesie   (chi li comprerebbe?)  ma c’è  sempre qualcosa che alcuni desiderano e  c'e  sempre qualcuno disposto a venderlo  :

iò problema non è la mancanza di bisogni o desiderio ma mancano al singolo o alle collettività le risorse economiche : quindi la crisi occupazionale dipende essenzialmente dalla domanda (anche se  vero che certe nicchie di attività restano scoperte)

il problema non è il bisogno o l’utilità  ma il costo.

Avviene ad esempio che la mia casa avrebbe  bisogno di essere rinnovata, la mia macchina cambiata.  mi piacrebbe fare molti viaggi e cosi via ma sono limitato dalle mie risorse economiche, Nel nostro parco non abbiamo più portiere e abbiamo limitato il lavoro del giardiniere (ci arrangiamo da soli) non per diletto ma per risparmiare  perche molto condomini si arretrano sulle bollette.

 

Poichè   ogni reddito  e’ limitato, il compratore deve essere disposto a privarsene di una parte per acquistare un certo servizio:  quindi non compra tutto quello che desidera ( non diciamo ha bisogno) ma fa una scelta e quindi accade  che una parte degli offerenti non trova acquirenti . lo stesso avviene per lo stato che taglia spese di ogni genere, dalla  sanita ai trasporti

Pero il presupposto di tutto il discorso e che esiste una quantità di danaro costante e che quindi il reddito del disoccupato  (del povero)  puo venire solo dal  fatto che chi lo possiede (ricco)  se ne privi volontariamente o coattivamente (attraverso le tasse )  o piu  generalmente  che il  reddito di alcuni possa derivare solo dalla diminuzione di quello di altri
Ma il danaro non è  una merce esistente in natura o un manufatto ma un mezzo per semplificare lo scambio
Esso quindi dovrebbe corrispondere alla quantita’  di merci e servizi che una certa società è in grado di produrre società   in un determinato  momento

Ma perchè lo stato  non puo stampare il danaro occorrente , ad esempio per  monetizzare il disavanzo come fino a qualche decennio fa ? Certo  questo crea inflazione ma questa dipende dal fatto che all’aumento  del   danaro stampato non corrisponde un aumento dei  beni e servizi e quindi questi aumentano di prezzo. Ma nella nostra società beni e servizi ci sono e restano inutilizzati : c’è allora da chiedersi  se al contrario di quello che avviene nella nostra economia attuale la quantità di danaro  dovrebbe  corrispondere alla massa dei beni disponibili o producibile

Nella  storia abbiamo molti esempi di inflazione  più comuni  con la invenzione della  carta moneta. In Cina  dove fu introdotta fin dall’epoca dei Sung  se il riso aumentava di prezzo si stampava  altra carta moneta,  ma poiche il riso era sempre lo stesso l’effetto era semplicemente una rincorsa dei prezzi con disagio generale. Ma ammettiamo che fosse  possibile aumentare  la produzione di  riso, non sarebbe stato  opportuno stampare altro danaro ?

La politica finanziaria ed economica attuale invece persegue esattamente il fine opposto ceracando ad ogni costo di ridurre la  spesa risarmiando , su assistenza  salari  in vista di un ipotetico pareggio di bilancio che con tutta evidenza non si raggiungerà mai

Conclusione

Se Renzi fosse riuscito a introdurre una qualche forma di sussidio ai disoccupati (chiamatelo  come volete) avrebbe  un consenso tale che riforme istituzionali e ogni altra cosa  che proponesse sarebbe  approvata senza problema  

 Perche non  lo ha  stato fatto ?

Renzi ha avuto un grosso credito di consenso affermando di volere guardare piu allo sviluppo che al rigore, di voler cambiare il verso dell’Europa. Ma  poi nei fatti ha fatto quel poco che la politica del rigore ( chiamiamola  cosi ) permetteva di fare: credo che il sussidio non rientrasse  in quel poco

Non credo perù a una societa di felici inoccupati  Non solo perche un inoccupato difficilmente sara felice  ma non credo che una economia possa reggersi tutta su  l’assistenza pubblica che deve essere marginale, rivolgersi a quei  pochi che sono provvisoriamente in cerca di un lavoro o a quelli che non possono lavorare (handicappati, ammalati) . In una società prospera la provvidenze sono ampie perche rivolte a pochi

Io credo invce che tutti possano trovare un lavoro dignitoso a secondo delle proprie capacita  perche i bisogni degli uomini sono infiniti e ne nascono sempre altri da soddisfare: e solo una questione di organizzazione economica

 

 

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