Pubblicato in Italianotizie il 19/03/18 Home
SVOLTA DELL’ECONOMIA CINESE
Giovanni De Sio Cesari )
Il 5 marzo 2018, si è tenuto a Pechino la prima sessione plenaria dell’Assemblea Nazionale del Popolo dopo il diciannovesimo Congresso del Partito Comunista Cinese di ottobre scorso. E’ questa la sede in cui tradizionalmente il regime cinese indica i suoi obiettivi di crescita e di politica economica
E infatti anche in questa occasione, Li Keqiang nella sua relazione di fronte ai quasi tremila delegati giunti a Pechino da tutta la Cina, ha indicato la politica economica che la Cina si ripromette
Nonostante un risultato al di sopra delle aspettative nel 2017, quando la crescita è stata del 6,9%, ha annunciato che si è deciso di mantenere inalterato rispetto all’anno scorso l’obiettivo di crescita per quest’anno, attorno al 6,5%, e inoltre di contenere la inflazione a 3% e di mettere più attenzione e severità nella espansione del debito pubblico e soprattutto privato delle aziende
Tutto cio indica una svolta, in verità già in atto da anni, nella economia cinese: non più una crescita “il piu alta possibile” qualunque cosa succede ma una maggiore attenzione agli squilibri, alle difficoltà dell’economia reale anche con una crescita meno forte. D’altra parte il tasso di crescita si è dimezzato dai tempi eroici del 14- 15 % Insomma anche in Cina ci si è resi conto che il PIL non è più quella marea che tutto solleva, come avveniva nel passato
La parola d’ordine ormai e “prima la qualità. prima la stabilità".
Il punto essenziale che viene perseguito è che la crescita dei redditi personali proceda di pari passo con quella dell'economia, frenando la ormai insopportabile esplosione delle diseguaglianze economiche creata dal boom cinese in un paese che, comunque, si definisce pur sempre comunista
Su questa linea si nota che negli ultimi tempi Xi si è fatto vedere sempre di più alla periferia del boom, nelle aree più povere. e ci si è posti la l'obiettivo di ridurre nel 2018 la popolazione rurale in stato di povertà di 10 milioni di individui, compresi 2,8 milioni di persone da ricollocare. Nel complesso, un percorso di riconversione dell'economia lungo e difficile.
Si prospetta anche il superamento del vincolo dei due mandati per rafforzare la posizione di Xi per dargli il tempo e il potere necessari per realizzarle il cambiamento di rotta Per il momento non si è posto direttamente questo problema che pericolosamente potrebbe trasformare il regime cinese da una direzione collettiva, sia pure di pochissimi membri, in una dittatura personale
Ci si è limitati per ora a mettere nella costituzione del partito il contributo ideologico del segretario generale Xi , cosa che per altro è avvenuto per tutti i suoi predecessori a partire da Deng Xiaoping ( che per altro non fui mai presidente o primo ministro )
Possiamo dire pero che il destino di tutto il regime cinese dipende anche dalla capacità di tenere fede alle promesse di ridistribuire il reddito, di eliminare le sacche di miseria insopportabili, di portare insomma in tutta la Cina quel benessere diffuso che è proprio dei paesi occidentali (almeno lo era fino a qualche anno fa). Devono necessariamente essere attuate delle iniziative per rafforzare e migliorare l’economia reale»
Sembra essere la fine della crescita rapida e di scarsa qualità e di nessuna attenzione per l’ambiente e il clima che ha caratterizzato la Cina degli ultimi 30 anni: ora Xi punta decisamente a «Uno sviluppo di alta qualità», per poi avvertire che «Il vecchio modo di pensare non porterebbe la Cina da nessuna parte e le farebbe perdere opportunità preziose»
D’altra parte non si tratta certo di austerity: gli investimenti pubblici continueranno a soprattutto il budget militare, con non poca preoccupazione dal resto del mondo, c salirà dell'8,1 Si vogliono disinnescare sono i rischi ambientali.. Per rivedere i "cieli blu", come dice LI. la Cina vuole tagliare del 3% il consumo di energia per punto di Pil.
È piuttosto il tentativo di disinnescare i principali fattori di rischio che potrebbero mettere in pericolo la stabilità della Cina
Il clima internazionale per altro è già abbastanza mutato e l ‘Occidente in crisi è ben più attento del passato agli squilibri commerciali con i paesi emergenti come la Cina. La imposizione di forti dazi minacciata da Trump,( una vera guerra commerciale facile da vincere, come dice) puo anche essere contenuta ma la Cina non può più fare affidamento sulle esportazioni : occorre comunque innalzare il livello dei consumi interni
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