Pubblicato in Italianotizie 7/06/17 anche su Pensiero democratico Home
Il Qatar e i conflitti del M. O.
Giovanni De Sio Cesari
Lascia molto perplessi la vicenda della scontro fra Qatar e le altre monarchie del golfo a cui si è aggiunto l’Egitto e perfino le Maldive ( ma che c’entrano?) L’accusa è di finanziare e appoggiare il terrorismo e il pretesto immediato è stato alcune dichiarazioni piuttosto incaute delle autorità del Qatar ma che poi sono state ritrattate e attribuite a non meglio identificati haker informatici che avrebbero diffuso delle notizie false. Ma al di la delle strane circostanze immediate vi debbono essere evidentemente dei problemi molto piu gravi se si è arrivati addirittura alla chiusura delle frontiere terresti ed aeree che praticamente costituiscono una specie di assedio dell’emirato. dalle conseguenze che potrebbero essere molto gravi, Il Qatar è un paese ricchissimo possiede il giacimento di gas naturale più grande del mondo. Il paese è retto da una monarchia praticamente assoluta anche se teoricamente costituzionale dall’emiro Tamim bin Khalifa Al Thani che ha sostituito il padre Hamad che a sua volta aveva con un colpo di stato esautorato il precedente monarca Khalifa, iniziando la attuale linea politica La matrice religiosa è la stessa di quella dell’Arabia Saudita e degli altri emirati : la fede sunnita di ispirazione wahabita. Tuttavia la politica dell’emirato appare piu moderna e dinamica . Si pensa anche al “dopo” cioe a quando un giorno più o meno lontano i giacimenti di energia finiranno o non saranno piu richiesti e si è creato a un fondo per le nuove generazioni. La capitale Doha è un esempio di modernità, un luogo di richiamo turistico e di vacanze, per ricchissimi pero- Vi sono stati costruiti fra i edifici più alti e sfarzosi del mondo. Fondi finanziari del Qatar sono presenti in tutto il mondo e anche in Italia hanno non poca importanza. La sua compagnia aera è una delle più importanti del mondo. La sua politica appare piu aperta di quelle arabe e qui sta il problema Pure essendo uno stato interamente sunnita mantiene comunque buoni rapporti con l’Iran,, la nazione sciita per eccellenza. Mantiene anche rapporti e finanziamenti con quello che resta nel mondo dei Fratelli Mussulmani dopo la d repressione violenta e spietata subita in Egitto dopo il colpo di stato di al Sissi che depose Morsi, esponente della Fratellanza che democraticamente aveva assunto la presidenza dell’Egitto, L’Arabia Saudita invece appoggia con generosi finanziamenti al Sissi: stranamente lo stato campione dell’integralismo islamico sunnita appoggia un colpo di stato di carattere laico erede del quel nazionalismo arabo che fu il grande avversario della confessionalità dello stato . Inoltre a Doha ha sede al jazeera, l’emittente araba moderna che si è organizzata sul modello delle grandi reti televisive occidentali mantenendo, nei limiti del possibile., una propria indipendenza dai governi e quindi una certa autorevolezza. in un mondo in cui i media fanno solo propaganda per il governi diffondendo anche le sciocchezze più evidenti. Non a caso al jazeera è ostacolata nella diffusione dei suoi notiziari un po in tutto il mondo arabo soprattutto nell’Egitto di Mubarak e ora di al Sissi.
Alcuni commentatori ritengono che lo scontro sia stato anche
favorito dall’incontro idi Ryad di Trump che ha appoggiato senza riserve i
paesi sunniti nello scontro con l Iran: i paesi arabi si sarebbero quindi
sentiti coperti dal potente alleato. Tuttavia il Qatar ospita la maggiore base
navale militare americana che i sauditi non vogliono sul loro territorio perche
sarebbe contrario alla prescrizione coranica dell’Arabia come luogo sacro in
cui è interdetto l’accesso agli infedeli In Arabia vi sono non pochi cristiani
lavoratori immigrati, soprattutto dalle Filippine, ma ad essi è interdetta ogni
liberta religiosa,. Nel Qatar che pure sarebbe parte integrante del sacro suolo
di Arabia si ha una maggiore tolleranza da permettere anche di ospitare la
base militari degli infedeli (e anche una chiesa cattolica per i Filippini, in
verità) Gli USA stanno tentando allora una mediazione diplomatica per
ricomporre o almeno limitare la pericolosa frattura
il mondo medio orientale precipita sempre di più in conflitti interni
irrisolvibili Vi è innanzitutto il conflitto fra sciiti e sunniti la cui
importanza spesso sfugge in Occidente. Gli sciiti non formano solo la quasi
totalità degli iraniani ma sono presenti in varie sotto-confessioni in gran
parte del Medio Oriente asiatico. e dovunque nascono o alimentano conflitti. La
tragedia della Siria è almeno parzialmente spiegata con lo scontro fra la
maggioranza sunnita e la minoranza alawita (che è considerata una setta sciita)
che detiene il potere con gli Asad. L’Iraq è in piena conflitto sanguinoso fra
repressione e terrorismo da quando le elezioni incautamente volute e imposte
dagliAmericani hanno consegnato il potere alla maggioranza sciita emarginando
la minoranza sunnita che da sempre deteneva il potere. Nel Libano gli
hezbollah sciiti costituiscono una delle parti in cui in concreto è diviso il
Libano che come stato in pratica non esiste più dagli anni ‘70. In Arabia
Saudita, Yemen divampano conflitti con le minoranze sciite mentre in Barhein
la maggioranza sciita è scesa in lotta contro la minoranza sunnita che detiene
il potere. Attentati anche si segnalano in Pakistan contro gli sciiti del
Belucistan In Afganistan, la etnia Hazara, di fede sciita è stata vittima di
un terribile attentato da parte dell’ISIS (condannato perfino dai Talebani )
Soprattutto al conflitto con gli sciiti si deve il successo iniziale dell’ISIS e la lunghissima resistenza quando gia era dato per sconfitto: sono passati otto mesi da quando la periferia di Mossul fu liberata (?) dalle forze irachene che in realtà erano milizie sciite ma la citta rimane ancora nelle mani dell ISIS : il problema è infatti che l ISIS è anche percepita come una difesa dei sunniti oltre ad essere le espressione della maggiore fanatismo
Il secondo conflitto, che interessa a l Occidente e per questo viene ritenuto il più importante, è quello fra jihadisti e il resto del mondo islamico. In realtà non si tratta propriamente di un conflitto fra moderati e integralisti come viene percepito in Occidente: non tutti gli integralisti infatti sono nemici dell’Occidente come ad esempio gli emirati arabi del golfo e gli iraniani che pure sono o sono stati in rotta di collisione con l’Occidente ( il grande satana) sono pero ben lontani dal jihadismo, anzi ne sono i maggiori nemici.
A questo conflitto ora si sovrappongono anche conflitti fra sfumature degli stessi indirizzi religiosi. I wahabiti dell’Arabia appoggiano, come dicevamo i laici di al Sissi contro i Fratelli Mussulmani. anche essi ispiraui allo stesso credo religioso anche se con qualche differenza. Soprattutto assistiamo in Turchia allo scontro fra Erdogan e i segueci di Gulem: non si capisce veramente quali sarebbero le motivazioni di uno scontro cosi violento che in pratica ha cancellato la democrazia in quel paese fra due indirizzi ambedue ispirati allo stesso credo religioso: qualche sfumatura che pare sfuggire del tutto a noi occidentali.
In questo quadro di fanatismo da parte di tutti, sciiti e sunniti, integralisti e anche (dobbiamo dirlo) laicisti, il Qatar sembrava una esempio di ragionevolezza, non diciamo nemmeno di tolleranza, a cui ispirarsi, Ma gli emirati e l’Egitto e perfino le Maldive lo mettono al bando
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