Pubblicato in Italianotizie 09 /01/17  Home  

 

La telefonata di Trump

 

Giovanni De Sio Cesari

 

L’attenzione del  mondo intero è rivolta soprattutto al  terrorismo islamista. Tuttavia, in prospettiva, potrebbe esserci   un fatto  che potrebbe cambiare il corso della storia  molto piu dei  consueti  turbolenti avvenimenti del M. O. : il mutamento delle  relazioni fra Cina e Usa ( e conseguentemente con l ‘Occidente)  che è stato negli ultimi  40 anni l’asse portante  della politica e della  stabilita mondiale

 Tutto nasce da una avvenimento che può sembrare banale: una telefonata della presidente di Taiwan  a Trump per complimentarsi della elezione. un puro fatto di cortesia comune in tutte le diplomazie ma esso ha assunto agli occhi dei cinesi un aspetto ostile.  inquietante; vediamo perche

 Taiwan e la Cina sono nella realtà effettiva due stati indipendenti anche se si parla  ( ma da tanto tempo ) di una riunificazione . Ma dal punto di vista del diritto internazionale le cose stanno molto diversamente. Nel 1949 le ultime forze del regime nazionalista guidata da Jiǎng Jièsh (Chiang Kai-shek secondo la vecchia translitterazione)  sconfitti dai comunisti  si rifugiarono sull’isola sotto la protezione della  potente flotta americana  e continuarono a essere riconosciuti come il legittimo governo della Cina intera  che avrebbero riconquistato in un tempo imprecisato. La repubblica popolare proclamata a Pechino  da Mao Zedong ( Mao Tse -tung) fu invece riconosciuta dall’ universo comunista e da altri stati del terzo mondo . Negli anni 70 però, ancora vivo Mao, gli americani riconobbero la realta, la esistenza di una Cina comunista orami pienamente consolidata.  e conseguentemente  non riconobbero piu il governo con sede a Taiwan come quello legittimo della Cina e nemmeno come governo di uno stato di Taiwan che nessuno riconosce  ( nemmneo gli stessi governanti) : nessuno pensa a due cine  Si interruppero in teoria i rapporti diplomatici.  ma in  realtà i rappori con Taiwan continuarono ugualmente  a  prima e tali sono rimasti fino ai nostri giorni. Taiwan ha come maggiore alleato e anzi garante militare  gli  USA che tuttavia non ne riconoscono il governo: uno dei tanti paradossi della politica e del diritto internazionale. Ora nel momento in cui Trump, eletto presidente degli USA, accetta la telefonata della presidente  di Taiwan compie un atto implicito di  un riconoscimento  orami inaccettabile per la Cina.  Un fatto formale che per  un occidentale non riveste nessuna  importanza ma che per i cinesi ha  l’aspetto di un affronto gravissimo. Bisogna tener presente che i cinesi  hanno una  sensibilità estrema  per l’integrità nazionale : per circa un secolo, fra ‘800 e ‘900 il loro  territorio è stato percorso e saccheggiato da eserciti stranieri e il fatto che alcuni lembi del territorio siano  ancora in mano o sotto la egemonia di potenze straniere  è una ferita inaccettabile pe l’orgoglio nazionale del “paese di mezzo”

Il ritorno di Hong kong sotto la sovranità cinese.  sia puee formalmente, ha avuto un significato enorme. La Cina ha rapporti  buoni con Taiwan che prima o dopo tornerà a diventare una provincia cinese  ( in verità il quando non si vede ma importante è il principio)

La stampa cinese ha inizialmente visto questo sgarbo di Trump come frutto di semplice ignoranza, di mancanza di esperienza internazionale ( che Trump certamente non ha ) e forse effettivamente  per Trump fu solo un  errore

Tuttavia  in seguito Trump ha rivendicato il suo gesto, rifiutando ogni etichettatura di semplice ingenuità e mostra sempre di piu il proposito di cambiare  la politica economica verso al Cina.

In realtà, il prodigioso sviluppo della Cina, dopo le riforme di Deng, è stato  reso possibile dai buoni rapporti con l’ Occidente  che hanno permesso  una esportazione massiccia invasiva delle  merci cinesi che ha dato un contributo  sostanziale  alla Cina per  uscire dall’estrema povertà dell’era maoista e riprendersi quel posto   che in qualche modo le spetta nel mondo  e che aveva sempre avuto. Ma già i tassi di sviluppo cinesi  si sono dimezzati dal 14 % dei primi anni del  secolo agli attuali   7 %,  Una politica USA protezionista,  vagheggiata da Trump potrebbe mettere in forse ulteriori sviluppi, far crollare il tasso di sviluppo.  Il regime cinese malgrado le difficolta e le contraddzioni di un paese che si proclama comunista  e segue una politica capitalista, malgrado la corruzione generalizzata rimane comunque stabile perche comunque  c’è sviluppo e la gente ha paura che i cambiamenti potrebbero metterlo in forse. I pochi dissidenti democratici hanno scarso o nessun seguito nelle  masse e restano confinati in piccole cerchie intellettuali. Cosa  avverrebbe  se la politica protezionista USA  imitata presumibilmente anche dagli stati occidentali dovesse mettere in crisi  la Cina? Cosa avverrebbe  se alla cordiale intesa fra Cinesi e Occidentali dovesse subentrare uno stato di tensione , di rivalità?   Nessuno lo puo dire

 Soprattutto nessuno puop dire cosa effettivamente farà Trump, nemmeno Trump stesso.  Sarà  effettivamente in grado di rovesciare una politica ormai consolidata da oltre 40 anni andando contro  a interessi enormi delle grandi multinazionali e non solo di esse  e vorrà poi farlo effettivamente o si limiterà a qualche limitatura qua e la che non cambino la sostanza del quadro

Nessuno lo puo dire: aspettiamo gli avvenimenti che potrebbero  veramente cambiare il corso della storia

 

 

Altri articoli