India: gli ultimi maoisti
In molte zone povere dell’india vi un movimento detto axalita ( da un villaggio indiano in cui nacque) che si ispira alle teorie di Mao Zedong
Essi sono diffusi in 13 dei 28 Stati dell’India. L’epicentro storico e strategico è il Bengala occidentale ma vi un cosi detto “corridoio rosso” che dal Nepal e dal Bengala si estende negli stati Bihar, Jharkhand, Chhattisgarh, Orissa, Maharashtra e Andhra Pradesh
Sono considerati una grave minaccia alla sicurezza interna del Paese. Effettivamente continuano attentati, l’ultimo dei quali il 24 novembre scorso nel Bihar ma è continuo stillicidio di azioni sanguinose. Si ritiene che i membri attivi siano circa 20 mila
Negli anni 60 si costituì in India uno partito comunista di ispirazione maoista in alternativa a quello preesistente che aveva per riferimento Mosca. In seguito, però, all’evoluzione del partito comunista cinese guidato da Deng Xiaoping anche in india ci si orientò verso l’abbandono di ogni prospettiva rivoluzionaria e con l’aderire a una economia capitalistica. Il partito comunista prese il governo nel Bengala e lo mantiene tuttora. Una parte però dei suoi aderenti non segui la via “revisionista” e ha iniziato dagli anni ’80 una sanguinosa guerriglia che continua tuttora. In realtà i maosti indiani si pongono soprattutto come difensori delle minoranze tribali, cioè di quelle etnie della popolazione indiana che ha mantenuto una propria cultura distinta e che non ha seguito quindi l’evoluzione verso la modernità che ha caratterizzata l’india negli ultimi decenni
Pare un fenomeno simile a quello delle aree tribali del Pakistan che però trovano un punto di riferimento nel fondamentalismo religioso che la cultura occidentalizzante mela religiosissima India, il movimento tradizionalista assume invece riferimenti marxisti
In effetti però la rivolta è mossa più che da una visione politica coerente, come poteva essere il marxismo di Mao, dalla disparità, corruzioni e ingiustizie in cui i più poveri e i più emarginati sono vittime che, per forza di cose, aumentano soprattutto nei momenti di sviluppo economico al quale essi non riescono ad agganciarsi.
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Da Peace-reporter: Il corridoio rosso dei maoisti