Modello economico cinese
Il modello di sviluppo economico cinese è un argomento molto dibattuto in questi anni. Esso infatti ha funzionato egregiamente e ha dato risultati insperati. Benchè
la Cina resti nel complesso un paese ancora molto povero, , come si vantano le autorità cinesi, “mai nella storia, in un periodo tanto breve, tante persone hanno a conseguito progressi economici tanto grandi” : il che è un fatto innegabile. Basta vedere un solo dato: il Pil pro capita cinese si è moltiplicato per 5 o 6 volte in trenta anni: un risultato mai verificatosi nella storia
Allora ci si pone il problema se altre nazioni possano seguire il modello cinese: in realtà la cosa pare improbabile
Innanzitutto non esiste nemmeno un modello cinese teoricamente disegnato: alla morte di Mao, la Cina era un paese economicamente disastrato, aveva sperimentato carestie fra le grandi della sua storia con milioni di morti di stenti, aveva un sistema scolastico in pezzi, una industria primitiva,una agricoltura fallimentare,
I dirigenti guidati da Deng Xiaoping allora cercarono una via di uscita: non applicarono ricette economiche che non c’erano ma empiricamente partirono dalle esperienze concrete, adottando ma mano quelle che si rivelavano promettenti e abbandonando quelle negative. Dopo la grande ubriacature ideologica maoista nella quale si sceglieva in base alla purezza ideologica senza badare ai risultati concreti e immediati ora si adottava il motto di Deng “non importa che il gatto sia bianco o nero, basta che acchiappi il topo”: si guardava solo ai risultati concreti
Il risultato fu un sistema misto, difficile da definire in termini teorici: un modello basato su specifiche condizioni nazionali, sostenuto dal sistema politico comunista che assorbe l’esperienza dei paesi occidentali, si apre al mondo esterno, attira investimenti stranieri, incoraggia le imprese private , mostra alta efficienza amministrativa : diciamo pure un entusiasmo e una fede propri di un paese che è orgoglioso del suo passato.
La Cina è il paese più popoloso del mondo, ha una lunga storia ed è l’unica tra le grandi civiltà che gode da millenni di unita e stabilita politica
Queste caratteristiche uniche che compongono la natura del modello cinese rendono difficile la sua imitazione
Solo in Vietnam il modello cinese è stato imitato con un certo successo: si cominciò a imparare dalla Cina dal 1986: in un primo momento è stato imitato il sistema di “responsabilità delle famiglie nelle aree rurali”, come si dice ufficialmente. cioè l’affidamento ai contadini delle terre prima statalizzate: in pratica una privatizzazione ma senza la possibilità di vendere. Dopo tale riforma la produzione di cereali vietnamita venne raddoppiata velocemente e divenne presto il principale esportatore di riso al mondo
Il modello forse potrà essere imitato anche da altri paesi vicini fra cui,si spera la Corea del nord quando crollerà il grottesco regime di Kim Yong-il,
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Foto dell’autore: il sobborgo Padong (parte occidentale) di Shangai: fino all’epoca maoista terreno incolto, ora simbolo della nuova Cina: di notte le luci vengono tenute accese a spese del governo per dare ai cittadini l’orgoglio dello sviluppo economico