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12.07.2009 La situazione
nello Xinjiang di Giovanni De
Sio Cesari
La stampa cinese dà ampio spazio agli avvenimenti nello
Xinjiang : tuttavia la stretta censura impedisce di avere riscontri
obiettivi a quanto viene annunciato come d’altronde alle voci, per
altro molto flebili, degli Huiguri all’estero che in realtà non
hanno nemmeno essi molte informazioni attendibili.
Secondo
le autorità la calma è tornata nella capitale Urumqui: la vita di
tutti i giorni è ripresa, i mercati sono aperti, gli uffici pubblici
funzionano regolarmente e sono state anche inviate le convocazioni
per le prove di ammissione all‘università (che in Cina hanno una
straordinaria importanza).
La stampa cinese è piena di
notizia rassicuranti, di foto di vita normale e di condanne dei
disordini provenienti da ogni dove.
E’ stato anche comunicato
un bilancio delle vittime dei disordini: in totale sarebbero 184:
137 sarebbero di etnia Han (cinesi) di cui un quarto circa donne,
mentre 46 sarebbero di etnia Uighura quasi tutti uomini, e uno di
etnia Hui (cinesi di religione mussulmana).
Le statistiche
suggeriscono quindi che si sarebbe trattato di un assalto di Uighuri
contro i residenti cinesi da cui il più alto numero di vittime fra
cui molte donne, mentre fra gli Huighuri (tutti uomini) sarebbero
dovuti alla difesa degli Han e delle forze dell’ordine.
Fonti Uighuri invece affermano che sono dati falsi, che i
morti sono molti di più, parlano di una manifestazione pacifica
degli Uighuri attaccata immotivatamente dalla polizia e la loro
leader Rebiya Kadeer ha mostrato anche a sostegno alcune foto che
però, secondo le autorità cinesi, sarebbero dei falsi ripresi in una
altra occasione.
Certamente la città è presidiata da ingenti
forze militari ben decise a impedire ogni manifestazione, ogni
assembramento è sciolto immediatamente, le autorità minacciano la
pena di morte per tutti quelli che hanno partecipato agli scontri e
non è certo una minaccia a vuoto.
Le autorità hanno pure
annunciato che ci sarà un indennizzo per le famiglie delle vittime e
per i danni subiti dai cittadini senza precisare i criteri.
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Nella
foto da Xinhua: un mercato riaperto nella capitale
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