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09.07.2009 Indonesia:
elezioni presidenziali di
Giovanni De Sio Cesari
Susilo Bambang Yudhoyono, secondo i i sondaggi, al primo
scrutinio è stato riconfermato presidente dell’Indonesia.
Gli altri candidati erano Megawati Sukarnoputri, che ha
ottenuto il 27 per cento, e Jusuf Kalla, il 15 per cento.
Megawati è il figlio del leader storico dell’Indonesia
Sukarno, che prese il potere dopo l’indipendenza e fu abbattuto da
un colpo di stato di Suharto e guida il “Partito popolare
democratico di lotta”. Ha un forte seguito: auspica una "economia
centrata sul popolo” e un nazionalismo economico ispirato al modello
di Chavez, il presidente venezuelano.
Kalla,invece ha
collaborato con il generale Wiranto, l'ex capo delle forze armate
durante l'era Suharto e si è presentato con il motto “il piu veloce
è il migliore“.
Yudhoyono invece si ispira a modelli
occidentali di liberismo e fiducia nella iniziativa privata
scegliendo anche come vice Boediono, governatore della banca
centrale, formatosi come economista in Occidente.
Sono corse
voci di brogli elettorali di liste non complete e non fornite, e che
quindi molti non hanno potuto votare e la Commissione Elettorale
Nazionale è stata molto criticata per le sue
inefficienze.
Con oltre 170 milioni di aventi diritto al
voto, l'Indonesia è il terzo paese democratico per numero di
abitanti ed è la seconda volta che si tengono le elezioni
presidenziali libere. Dopo la caduta della dittatura di Suharto,
tristemente famosa per la sua inefficienza e corruzione, l’Indonesia
continua ad affrontare enormi ostacoli sul cammino della riforme
democratiche ed economiche e gli elettori chiedono una più incisiva
lotta alla corruzione e alla povertà diffusa, le grandi sfide del
paese.
Con circa 100 milioni di indonesiani che vivono con
meno di 2 $ al giorno, il voto dei più poveri è stato determinante.
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Foto da al Jazeera
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