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24.06.2009 IRAN: ma i
risultati sono stati falsati ?
di Giovanni De Sio Cesari
Per quanto possa sembrare strano, il quesito di fondo
sulla genuinità delle elezioni pare passare nei commenti in secondo
piano. Il fatto è che è praticamente è impossibile dare una risposta
basata su fatti oggettivi.
In realtà tutta la macchina
elettorale iraniana non è concepita come garanzia per i partiti (che
non esistono) ma come incentivazione alla partecipazione popolare.
L’Iran è una repubblica islamica: possono presentarsi solo i
candidati che un'apposita commissione ritiene diano sufficiente
garanzie di affidabilità religiosa. E’ quindi una competizione tutta
interna allo stesso indirizzo ideologico. Solo attualmente le
elezioni sono venute a rivestire una importanza tanto grande da
spezzare il paese e minacciare la stessa esistenza della repubblica
islamica.
L’opposizione ha presentato come elemento
essenziale di ricorso il fatto che in molti distretti i voti sono
superiori al numero degli elettori: ma nel sistema iraniano non è,
come da noi, una prova evidente di brogli: infatti in Iran ogni
elettore non è tenuto, come da noi, a votare in un seggio
determinato in cui è iscritto ma può farlo dove vuole, mostrando
semplicemente i propri documenti.
Esaminiamo ora il
comunicato ufficiale che respinge i ricorsi. Il portavoce del
Consiglio dei Guardiani, Ali Abbas Kadkhodae ha comunicato che le
irregolarità riscontrate non sono tali da inficiare nel complesso i
risultati elettorali e che quindi viene respinta la richiesta del
rinnovo delle elezioni.
Rileva che le irregolarità sono state
riscontrate solo in 50 distretti e non 170 come affermato dai
ricorrenti: in essi il numero dei votanti è risultato superiore a
quello degli elettori iscritti. Ritiene che il Centro statistico ha
commesso un errore nel presentare i dati.
Molti dei
distretti in cui i voti sono superiori agli elettori sono luoghi
villeggiatura o di istruzione superiore. Di conseguenza, il fatto
che il numero di voti è superiore al numero degli aventi diritto non
può essere considerato una indizio di irregolarità.
Sono
stati ricevuti 277 reclami in diverse province e circoscrizioni:
essi vertono su violazioni minori che non hanno alcun impatto sul
risultato delle elezioni e, di conseguenza, i casi sono stati
deferiti alla magistratura per le sanzioni penali.
Si
precisa pure che irregolarità e brogli sono cose diverse.
Va
ancora rilevato che il Consiglio dei Guardiani è un organo che può
essere paragonato alla nostra Corte Costituzionale o di Cassazione.
E’ formata da 12 membri designati per metà dalla guida suprema
Kamenei e per metà dal parlamento. Si tratta di giuristi: ma poichè
nel mondo islamico la legge religiosa e quella civile coincidono, in
pratica si tratta di esperti religiosi.
Nella attuale
situazione è difficile riconoscere ad essi un funzione di
imparzialità.
Nemmeno però i ricorrenti presentano fatti
precisi. Gia nella precedente elezione era corsa voce di brogli:
Probabilmente se il distacco fra i due candidati fosse stato modesto
sarebbe stato accettato: ma la differenza di 11 milioni di voti è
apparsa del tutto irrealistica: ma si tratta pur sempre di
impressioni
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Foto
da Hamshahri quotidiano di Teheran: Kadkhodae, portavoce del
Consiglio dei Guardiani
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