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14.05.2009 Cina: che vuol
dire 'propaganda'
di Giovanni De
Sio Cesari
Pechino, 14 maggio 2009 In un articolo di oggi, il
“Quotidiano del popolo” fa una insolita osservazione: la stampa
internazionale indica con il termine di “spokespersons” (portavoce)
coloro che riferiscono comunicati o opinioni dei governi o delle
autorità, in America viene usato anche con termine di “ White House
aides” (aiutante in campo della Casa Bianca). Invece quando si parla
della Cina si usa il termine di “propaganda” che appare
discriminatorio e dispregiativo.
Si cita il caso recente in
cui su faceboock è stata impostata a una pagina “per “promuovere
(promoting) l'amministrazione Obama presso i giovani”: in cinese una
identica iniziativa è stata definita “communist propaganda campaign"
(campagna di propaganda comunista).
Come mai? L’autore da un
ampia spiegazione del fatti. In cinese il termine è "xuanchuan" e
indica chi comunica qualcosa senza nessuna, connotazione
particolare, né positiva né negativa. Tuttavia il termine fu
tradotto negli anni ‘20 in Occidente con il temine inglese di
“propaganda” (identico all’italiano): la traduzione era esatta per
quegli anni perche allora esso non aveva alcun significato negativo:
”propaganda” infatti indicava semplicemente “quello che deve essere
diffuso” (dal latino “propagare”, cioè “piantare avanti”,
aggiungiamo noi e tuttora la Chiesa usa il termine di “Propaganda
Fidei”).
Ma durante il III reich il termine fu usato dal
Goebbles e quindi alla fine della guerra assunse un significato
negativo nel senso di tendenzioso, parziale, menzognero. Ma la
traduzione dal cinese non venne modificata dai media
occidentali.
Questo spiega quindi lo strano effetto per cui i
comunicati cinesi diventano “propaganda”.
La spiegazione sarà
esatta, non ne dubitiamo: ma sia lecito però dubitare che i
comunicati cinesi siano effettivamente “non propaganda” in un paese
in cui la stampa e tutti i mezzi di comunicazione sono strettamente
controllati dalle autorità e dal quale non filtra nulla che non
permettano le
autorità.
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Foto
dal news del Guandong: Hu Jintao incontra gli operai, tutti
sorridenti e contenti, come sempre sui media
cinesi.
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