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12.05.2009 Iran: Saberi
rilasciata di Giovanni De Sio
Cesari
Teheran,12 maggio 2009 Roxana Saberi è stata rilasciata
dalle autorità iraniane. La giornalista, nata in America ma di
origine iraniana, era stata condannata per spionaggio, ma in realtà
aveva semplicemente fatto dei servizi giornalistici che ben
difficilmente potrebbero essere considerati spionaggio. La corte di
appello ha ridotto la condanna da otto anni a due anni e quindi è
stato possibile concedere la condizionale e il rilascio
.
Quello che però politicamente interessa è stata la
motivazione: i fatti sono stati confermati dalla corte di appello ma
gli Stati Uniti, paese a favore del quale sarebbe stato consumato il
fantomatico spionaggio, non sono stati considerati “paese
ostile”.
La motivazione è clamorosa: fin dalla fondazione
dello repubblica islamica gli Stati Uniti sono stati considerati il
“grande satana” il nemico capitale e tutta la propaganda ha sempre
dipinto gli USA a tinte fosche: all’improvviso invece una corte di
appello li considera paese “non ostile” tanto che fare spionaggio a
suo favore non è poi tanto grave.
In realtà la stampa
iraniana, a quanto abbiamo visto, non riporta la motivazione e anche
al jazeera sorvola sul fatto.
In Occidente però si interpreta
il fatto come un segnale inviato all’America: forse una
disponibilità a trattare dopo che ufficialmente e a livello
propagandistico si era in sostanza rifiutata la mano aperta mostrata
da Obama. Secondo altri osservatori però potrebbe trattarsi di una
lotta interna fra i gruppi politici in vista delle prossime
elezioni: il gruppo favorevole a una politica meno chiusa e più
aperta verso l’Occidente avrebbe avuto la meglio in questo caso
particolare.
E’ difficile comprendere il senso dei fatti in
un paese chiuso sempre in tensione come l’Iran.
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Foto da al
Jazeera: i genitori di Saberi a Teheran
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