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09.04.2009 Tensioni in
Moldavia di Giovanni De Sio
Cesari
Chisinau,9 aprile 2009. Si prospetta una nuova giornata
di disordini nella repubblica moldova dove i manifestanti scendono
ancora in piazza per contestare i risultati delle elezioni di
domenica scorsa che hanno dato la maggioranza assoluta al partito
comunista guidato dal presidente Vladmir Voronin.
Il governo
accusa la Romania di fomentare i disordini e ha annunciato
restrizioni nel passaggio fra i due paesi confinanti e l’espulsione
di tre giornalisti.
In effetti molti manifestanti portano
cartelli inneggianti alla riunificazione con la Romania.
Finora la polizia ha mostrato molta cautela e moderazione ma
la situazione potrebbe degenerare in scontri aperti: le
manifestazioni dei giorni scorsi hanno provocato un morto, un
centinaio di feriti e quasi 200 arresti.
Ma prescindere dalla
contestazione del risultato elettorale in Moldovia si va accendendo
un pericoloso focolaio di instabilità che puo minacciare in
prospettiva i rapporti fra la Unione Europea (e l’Occidente) e la
Russia riaccendendo i fantasmi della guerra fredda, cosi come è
avvenuto l’anno scorso in Georgia.
Infatti in Moldavia,
sostanzialmente, si fronteggiano due fazioni una che guarda
all’Europa e in prospettiva anche alla unificazione con la Romania e
l’altra, invece, che intende mantenersi nell’orbita russa.
Il
conflitto potrebbe riaccendere l’analogo scontro che negli anni
scorsi si è avuto nella ben più vasta ucraina (Rivoluzione
Arancione).
Ma la Russia si sente minacciata dall’espandersi
dell’Europa e soprattutto dalla Nato negli spazi che partecipavano
un tempo all’Unione Sovietica e nei quali restano comunque
consistenti minoranze russe.
Per comprendere meglio la
situazione occorre un breve cenno storico. La Repubblica Moldova
occupa la parte orientale della regione storica della Moldavia che
insieme alla Valacchia è abitata dai Rumeni popolazione di cultura
slava (aderiscono a una chiesa ortodossa) ma di lingua neo latina
derivata a quella dei coloni venuti dall’Impero Romano, nelle terre
dei Daci, conquistati dall’imperatore Traiano.
Alla fine del
1400 la regione fu conquistata dai Turchi e in seguito, agli inizi
dell’800, entrò a far parte dell’impero Russo con il nome di
Bessarabia.
Con il crollo dell’impero zarista nel 1917 la
Moldovia si riunificò alla Romania ma nel 1940, secondo gli accordi
Ribbentrop Molotov fu riconquistata dall’Unione Sovietica. Subito
dopo, allo scoppio della guerra con la Germania, la regione tornò
alla Romania che proprio per questo motivo entrò in guerra a fianco
dei Tedeschi (il cedimento delle loro forze presso Stalingrado
innescò la grande sconfitta tedesca). Nel 1944 la vittoriosa
avanzata russa segnò ancora il ritorno all’Unione Sovietica di cui
costituì uno delle repubbliche federate fino al 1992 quando, insieme
a tutte le altre repubbliche, si rese indipendente.
Negli
ultimi anni l’entrata nella U.E. e i massicci investimenti
soprattutto italiani hanno dato permesso alla Romania un certo
sviluppo economico, peraltro messo in forse dalla attuale crisi
economica. La Moldovia invece è rimasta al livello economico più
basso della Europa orientale. Da qui anche l’aspirazione diffusa che
attraverso la unificazione alla Romania possa entrare anche essa in
Europa e l’illusione di raggiungere i suoi livelli economici.
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Una
curiosa e rassicurante foto pubblicata da Lenta.ru, uno dei più
popolari quotidiani in lingua russa.
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