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18.02.2009 La Shari’ah in
Pakistan di Giovanni De Sio
Cesari
Peshawar, 17 feb: In Pakistan si è raggiunto l’accordo
fra talebani e governo per l’introduzione della Sharia’ah (legge
islamica ) nella valle dello Swatt e saranno di conseguenza abolite
tutte le leggi contrarie al Corano e alla Sunna.
Nel recente
passato l’esercito pakistano aveva portato una offensiva contro i
talebani ma senza risultati rilevanti.
L’accordo è stato
anche raggiunto grazie alla liberazione di Maulana Sufi Mohamma, un
religioso che era stato per sei anni in carcere per avere appunto
guidato dei talebani. Il religioso quindi sta organizzando una
marcia della pace per convincere i suoi compagni talebani a deporre
le armi.
Abbiamo quindi un accordo che pare in grado di
spegnere la guerra civile concedendo la Shari’ah che è la principale
richiesta dei ribelli. A questo tipo di accordo in passato gli
Americani si erano fortemente opposti perché sono una sostanziale
vittoria dei talebani.
Più realisticamente, nell’era di
Obama invece, pare che gli Americani cambino indirizzo politico: il
progetto di Bush di portare la democrazia e il laicismo moderno nel
Medio Oriente si è rivelato estremamente difficile e sostanzialmente
è naufragato. Meglio allora contentarsi che vi siano forze politiche
che, pure essendo tradizionaliste, tuttavia non si considerino per
questo nemiche dell’Occidente.
Va notato che non
necessariamente il tradizionalismo religioso è nemico
dell’Occidente:infatti il paese più integralista del Medio Oriente è
l’Arabia Saudita che è anche un fedele alleato dell’America.
In generale anzi la politica americana appoggiò proprio il
tradizionalismo religioso in funzione anticomunista: negli anni ‘80
appoggiò la lotta dei Muijadin afgani, tutti mossi da zelo religioso
molto radicale, contro l’armata rossa che aveva invaso il paese.
La foto e tratta dal “Times of India”
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