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09.02.2009 La festa delle
lanterne di Giovanni De Sio
Cesari
In Cina il quindicesimo giorno dopo il
capodanno ricorre la “festa delle lanterne”, in un giorno di luna
piena quindi, che quest’anno cade il 9 febbraio secondo il nostro
calendario.
La Festa delle lanterne (in cinese; Yuánxiāo jié)
chiude quindi il lungo ponte festivo: tutti si ingegnano a costruire
lanterne di ogni forma e dimensione con relative sfilate (come da
noi al carnevale). La forma preferita è quella del drago, animale
simbolo della mitologia cinese ma anche uccelli, farfalle, pesci e
piante e personaggi: non manca poi l’animale che dà il nome all’anno
(quest’anno il bue).
Si dice che la festa fosse stata
istituita nel 180 a. C. dall’imperatore Han Wendi che, secondo la
leggenda, si mescolava egli stesso al popolo per i festeggiamenti.
La festa comunque è antichissima e fu istituzionalizzata già durante
la dinastia Tang.
E’ tradizione che si mangi un dolce
particolare fatto naturalmente di riso (che sostituisce in Cina la
nostra farina di grano) dal nome di tāngyuán che suona pressappoco
come “insieme” e indica la unione e l’affetto familiare a cui tutto
il periodo festivo è dedicato.
Quest’anno è stato un anno
record per il numero di cinesi che dalle grandi città è tornato a
far visita ai parenti restati nelle zone agricole, più o meno come
in Italia nei primi anni sessanta.
Tuttavia la crisi
economica internazionale colpisce particolarmente la Cina: molti
lavoratori al ritorno nelle grandi città troveranno l’amarissima
sorpresa di non trovare più il posto di lavoro. Le autorità
minimizzano e cercano di infondere fiducia ma i problemi ci sono,
come dovunque nel mondo, d’altronde.
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Nella foto da
Xinhua: lanterne nel Yu yuan (giardino di Yu) in
Shanghai.
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