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14.09.2008 Bombe a New
Delhi di Giovanni De Sio Cesari
A Nuova Delhi ieri sono esplose cinque bombe, nello
spazio di una ora e mezzo: due in piazza Connaught, nel cuore della
città, le altre tre in due mercati affollatissimi. Sino ad ora si
segnalano 30 morti e 90 feriti: ma il bilancio potrà aumentare
notevolmente. Secondo testimoni oculari le bombe sono state nascoste
nei cestini di rifiuti. Almeno altre 8 bombe, per circostanze
fortuite, non sono esplose in altri punti della città.
La
responsabilità è stata rivendicata dagli Indian Mujahideen,
organizzazione estremista mussulmana, con una comunicazione via e
-mail dal titolo “Il messaggio di morte” nella quale è scritto fra
l’altro: ”i Mujahidin indiani hanno colpito ancora una volta. Fate
tutto quello che potete, fermateci se ne siete
capaci”.
Purtroppo tali stragi sembrano esser diventate
consuete in India. In poco più di un mese sono stati colpite Jaipur,
Bangalore e Ahmedabad con esplosivi dello stesso tipo e
riconducibili quindi alla stessa matrice.
Il terrorismo
islamico in India ha scarsa eco sui nostri media rispetto a quello
del Medio Oriente poiché coinvolge meno direttamente interessi
occidentali ma la sua potenziale forza destabilizzante non è minore.
L’India è un paese con circa il 14% di mussulmani (intorno ai 200
milioni quindi) è pertanto una delle più grandi comunità islamiche
del mondo. In linea generale i rapporti non sono mai stati tesi e la
reciproca tolleranza buona: tuttavia l’estremismo islamico si
diffonde anche in India eccitando, a sua volta, quello indù che già
si è manifestato alcuni giorni fa contro i cristiani.
Il
contrasto fra indù e mussulmani in India dura da più di un millennio
e ha provocato infiniti conflitti e guerre sanguinose e fu anche la
causa fondamentale per la quale il dominio inglese si instaurò e si
consolidò. Con la fine del dominio coloniale l’India si divise in
due parti (Pakistan e Unione Indiana) secondo le confessioni
religiose; si ebbe una terribile pulizia etnica che provoco milioni
di vittime da ambo le parti: in India rimase comunque un gran numero
di mussulmani.
Se l’India, la più grande democrazia del mondo
e, insieme alla Cina, il paese con maggiore sviluppo economico
dovesse sprofondare in lotte religiose gli effetti destabilizzanti
sarebbero enormi e imprevedibili.
vedi anche:
http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news/ansa/detail.bit?id=85175
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