Pubblicato in Italianotizie 23 /05/16 Home
Tulku: i budda certificati on line
Giovanni De Sio Cesari
Le autoriàa cinesi hanno messo in funzione un centro on line di certificazione dei “budda reincarnati” secondo le credenze del buddismo tibetano L’iniziativa appare davvero singolare, non ha riscontro nel mondo ed è stata aspramente contestata dai seguaci del Dalai Lama in esilio
Vediamo di che si tratta
Il termine budda significa illuminato ( cioe che ha compreso la essenza del mondo) e non si riferisce solo al fondatore della religione, il principe Siddhartha Gautama, ma anche a tutte le persone che attraverso i secoli, seguendo il suo esempio, hanno raggiunto uno stadio simile e sono entrati nel nirvana ( il nulla liberandosi dalle pene della vita ) .Tuttavia alcuni di essi a un passo prima del nirvana hanno voluto reincarnarsi ancora per aiutare altri uomini a raggiungere la illuminazione. In Occidente sono conosciuti con il termine di Boddishattva e nei templi si conservano le statue che li rappresentano , in qualche modo sono assimilati ai nostri santi
Secondo il buddismo del Tibet ( lamaismo) diffuso ampiamente anche in Cina i budda si incarnano nuovamente in persone viventi. Il caso piu noto è quello del Dalai Lama (massima carica del lamaismo)
Ma in effetti in tutti i conventi tibetani si segue la stessa pratica per numerose altre persone, forse alcune migliaia, che vengono definiti tulku e anche rinpoche: essi vengono grandemente onorati e ad essi si richiedono benedizioni per i fatti della vita: nascite, matrimoni, morti ma anche imprese commerciali, supermercati ad esempio
E’ avvenuto pero che alcuni si sono autoproclamati tulku per carpire la buona fede dei fedeli, per estorcere loro danaro e, a volte, anche prestazioni sessuali mostrando anche documenti scritti in tibetano lingua che i cinesi ignorano
Si fa l’esempio di Hong Kong in cui un certo Wu
Darong avrebbe costituito una società truffaldina presentando come tulku un
attore , un certo Zhang Tielin che nulla aveva a che fare con il buddismo
Insomma un fenomeno abbastanza comune anche in Occidente soprattutto in Americhe dove sette di sedicenti ministri profittano della buona fede della gente. Piu difficile un fatto del genere nei paesi cattolici dove i preti devono essere riconosciuti dalla Chiesa
Le autorita cinesi hanno allora creato una certificazione on line per ogni budda riconosciuto da un qualche autorità buddista in pratica uno dei monasteri sparsi tra i monti del Tibet
In gennaio furono certificati 870 tulku, in maggio sono stati aggiunti ad essi altri 441 nominativi
Per ogni Tulku on line viene indicato il nome originario civile, il nome che assume da religioso, la data di nascita, il gruppo ( setta, ordine ) religioso di appartenenza, il numero del certificato e una foto.
L’iniziativa appare lodevole tuttavia viene aspramente contestata dal Dalai Lama in esilio. e dai suoi seguaci Innanzitutto si irride al fatto che uno stato ateo per definizione riconosca ufficialmente la reincarnazione In realtà, noteremmo, non riconosce la reincarnazione ma semplicemente che essa è stata riconosciuta da certe autorità religiose. Si contesta che in questo modo lo stato cinese finisce con il controllo dei religiosi negando ad esempio tale qualifica a quelle persone che si trovino fuori dai confini cinesi ( praticamente quelli che sono riparati all’estero ) a quelli invisi alle autorità, a quelli che mostrino inclinazioni per il separatismo tibetano. Soprattutto si teme che la pratica sia rivolta essenzialmente alla ingerenza nella designazione del prossimo Dalai Lama cosa a cui le autorità cinesi hanno sempre