Pubblicato in Italianotizie  03/03/16  anche su Pensiero democratico  Home  

 

 

Chi ha vinto le elezioni in Iran?

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

I mass media sintetizzano i risultati delle elezioni in Iran come una vittoria dei moderati e una arretramento dei conservatori; è corretto, pero dobbiamo intendere bene cosa significa questa affermazione  nel complesso orizzonte politico  iraniano e ancora piu, nel complicatissimo sistema istituzionale.

Innanzi va chiarito il concetto di moderati e conservatori, In Iran non esistono partiti nel senso moderno occidentale del  termine che abbiano propri  programmi, proprie direzioni politiche e i cui parlamentari seguono la disciplina di  partito Sia pure con tutti i limiti e le sorprese e cambi di casacca  che certo non mancano i nostri elettori  votano  essenzialmente il partito, chiaro e riconoscibile, In Iran, come nell’Italia prefascista e, in genere, nelle prime democrazie, invece  chi si presenta è il candidato  che mostra una sua visione politica che si orienta in una certa direzione di destra o  sinistra , di moderato  o conservatore. In realtà nessun sa poi cosi farà veramente in parlamento affrontando le varie questioni ( si definisce  :sistema dei notabili)  Ora la differenza fra moderati e conservatori in Iran è abbastanza evanescente e incerta. In effetti la vera opposizione  all’attuale regime  iraniano non può partecipare alle elezioni in quanto tutti i candidati devono essere autorizzati  da una apposita commissione che puo escludere, e di fatto esclude tutti quelli che sia pure vagamente potrebbero essere considerati  al di fuori dell’orizzonte politico dominante. Non è possibile quindi nemmeno sapere quale potrebbe essere la consistenza  di una tale opposizione  La competizione elettorale è ristretta quindi  a due orientamenti della stessa visione politica di un Iran  come repubblica islamica che si richiama a Khomeini.  La parte che diciamo conservatrice  vorrebbe conservare una  netta intransigente mobilitazione contro l’Occidente (soprattutto gli USA)  il “grande satana” per  impedire che esso si insinui nascostamente nella repubblica e la inquini perche satana non è  tanto il nemico a viso aperto ma è soprattutto la tentazione di seguire una via diversa da quella  voluta da Dio ( sharia) corrompendo il fedele  con la illusione di beni  materiali  (concezione analoga abbiamo nel cristianesimo )  La parte dei moderati , meglio si direbbe  dei pragmatici ritiene più convenient,  nella attuale situazione, fare dei  patti “tattici”  con il mondo esterno, con il “nemico” come spesso fecero anche i mussulmani ai tempi dei califfi.

I pragmatici hanno sostenitori soprattutto fra le classi colte, i ceti piu avanzati (hanno vinto tutti i  seggi della capitale ) mentre i secondi hanno piu spazio nei ceti più poveri,  nelle campagne ( dove infatti sono in vantaggio nelle elezioni.)

Bisogna poi considerare il complicato sistema istituzionale che rispecchia  il momnto storico del governo assoluta di Khomeini: un modello unico nella  storia che non ha precedenti, nemmeno nel  mondo mussulmano  Esso consiste in un ordinamento del tipo di quelli democratici occidentali al quale si sovrappone il vilāet-e faqih   (letteralmente :tutela del giurista dove per giurista si intende l’esperto della sharia)

 Per il primo aspetto appare  come una repubblica democratica  di carattere presidenziale. Il presidente del  consiglio viene infatti eletto  direttamente  dai cittadini ( uomini e donne) ed esercita il potere esecutivo mentre il potere legislativa spetta al majles una assemblea  anche essa eletta  Come si vede  è molto simile  all’ordinamento  americano Le elezioni attuali riguardano il majles  ( il parlamento),possono essere rapportate  alle  elezioni americane di medio termine  infatti Rouhani non è toccato da esse :puo  governare piu facilmente  perche ha una assemblea  più favorevole: non cambia nulla di essenziale  

All’ordinamento democratico si sovrappone  pero il vilāet-e faqih che viene esercitata dal  Rahbar ( Guida Suprema : letteralmente: grande maestro)  che ha la funzione di giudicare di ogni atto  del governo se è conforme o meno alla ortodossia islamica. Al tempo di  Khomeini tutto il potere si concentrava nelle  sue mani  e le altre istituzioni non avevano alcun potere reale. Il primo presidente Bani Sadr, eletto con il  70 % dei voti nel momento in cui mostrò di non approvare  certe decisioni di Khomeini dovette fuggire precipitosamente e salvo cosi  la vita mentre suoi collaboratori che non furono  altrettanto lesti furono arrestati e fucilati  Khomeini pero non aveva l’appoggio di tutto gli ayatollah per molti motivi fra i quali anche il fatto che  il vilāet-e faqih non trova riscontro nella tradizione e nella dottrina sciita ma è tutta una sua invenzione Alla fine scelse a succedergli Khamenei il cui merito piu importante, se non unico, era quello di essere un esecutore fedelissimo delle sue direttive. Il rabhar (guida suprema) è assistito da 12 consiglieri per  meta eletti al parlamento e per meta nominati da lui : quelli nominati dal parlamento .giudicano della costituzionalità , quelli nominati dalal Guida Suprema della conformita alla legge islamica. La funzione quindi  puo essere paragonata a quella  nostra  Corte Costituziomnale ( o Corte Suprema in altri stati) ma è intesa in modo molto esteso per cui in effetti ogni cosa, ogni atto e soprattutto ogni candidatura a cariche pubbliche importanti viene rapportata alla dottrina islamica invadendo cosi  pesantemente il campo  politico  Non è chiaro, ma il vero potere, secondo alcuni osservatori, sarebbe della Guida Suprema che condizionerebbe ogni cosa. In questo campo  le elezioni attuali possono avere una grande importanza  molto maggiore del rinnovo del parlamento  Infatti si è votato  per gli  80 membri  della Assemblea di Esperti che ha il compito di eleggere la Guida Suprema  che è carica a vita. Kamenei  è anziano e pare malfermo in salute: potrebbe quindi ritirarsi o morire a breve e quindi la assemblea appena eletta potrebbe  scegliere il successore. Le elezioni quindi attuali di questa assemblea  potrebbero essere molto più importanti e decidere del corso della politica iraniana per molti anni scegliendo la personalità che la ricoprirà Il  nome che circola è quello di Rafsanjani, un personaggio molto pragmatico, oppositore di Khamenei e animatore di quelle manifestazioni  che infiammarono l’Iran  contestando la elezioni del pasdaran   Ahmadinejād