Pubblicato in Italianotizie 29 /10/2015 anche su Pensiero democratico Home
Le scuse di Blair
by Giovanni De Sio Cesari · 29 ottobre 2015
Tony Blair, all’epoca dell’invasione dell’Iraq, primo ministro britannico ha porto le sue scuse per quello impresa affermando che i rapporti dei servizi segreti che indicavano la presenza di armi di sterminio di massa non corrispondevano alla realtà e che l’intervento ha finito con il dare impulso all’estremismo islamico favorendo anche la nascita dell’attuale IS. In realtà nulla che prima già non fosse ampiamente noto ma che ha un grande effetto perche riconosciuto da chi quell’intervento sostenne con decisione e costanza
Tuttavia dobbiamo vedere l’intervento nel contesto storico del tempo e e non con il senno di poi
Innanzitutto la questione dei rapporti dei servizi segreti: fu un inganno scientemente voluto o semplicemente un errore e quanto i politici se ne possono fare carico . Nella prima ipotesi apparirebbe strano che i servizi dopo aver ordito un piano cosi ben preordinato, non abbiamo poi provveduto a far trovare da qualche parte delle armi di stermino di massa messe apposte: sarebbe stato facile in un Iraq invaso e pienamente nelle mani degli americani. Anche un semplice errore appare poco credibile. La faccenda appare poco chiara e Blair non ha dato nessun elemento per chiarirla. Forse la spiegazione puo essere quella data da Tarek el aziz il ministro caldeo di Saddam Hussein. Questi spiegò che Saddam temeva soprattutto gli iraniani e non credette fino all’ultimo momento che gli Americani avrebbero veramente attaccato. Per questo motivo egli lasciò credere che possedesse realmente armi non convenzionale pur affermando ufficialmente di non averle: insomma nell’inganno ordito per gli iraniani caddero gli americani La spiegazione stranamente non è stata recepita in Occidente e generalmente ignorata
Tuttavia la presenza delle armi non convenzionali fu soprattutto un espediente propagandistico per una guerra che trovava nell’opinione pubblica fortissime resistenze:.Il fatto non va enfatizzati perche le motivazioni vere dell’intervento erano ben altre ed illustrate chiaramente anche dal governo americano
La vera finalità era instaurare la democrazia in Iraq. L’idea fondamentale era
che interventi contro questo o quel nemico particolare non sarebbero stati
risolutivi del problema del terrorismo. Si presupponeva infatti che il
terrorismo nascesse da una visione medioevale della realtà ancora legata a
vecchi schemi religiosi ormai superati: per togliere ad esso le radici bisognava
quindi far entrare il Medio-Oriente nel mondo moderno, nella democrazia e nella
libertà .
Si prevedeva che se in Iraq fosse stato possibile instaurare un modello
democratico questo avrebbe, a breve o a medio termine “contagiato” anche gli
altri paesi e quindi avrebbe introdotto la democrazia o meglio ancora la”
modernità” in Medio Oriente.
Questo risultato non è stato essere stato raggiunto nemmeno lontanamente:
invece della democrazia sono scoppiate violente sanguinose ed inarrestabili
guerre sprofondando in una cupa guerra civile fra sciiti e sanniti che spiega
del fulmineo e inatteso successo dell’IS .
Gli americani erano convinti di poter instaurare la democrazia perche, come
dicevano i neo-com del tempo, tutti gli uomini vogliono la librta e il
benessere e senza liberta non vi può essere benessere.Quindi liberati gli
iracheni ci sarebbe sarebbe stato un miracolo economico che avrebbe
contagiato tutto del Medio Oriente. Si trattava di un errore tragico che si
basava sulla assolutizzazione di principi che aveva funzionato in America e che
non necessariamente devono funzionare altrove. La democrazia partitica non è
attuabile in paesi che si dividono per etnie e credo religioso come avveniva in
Iraq. Infatti Curdi, sciiti sunniti e cristiani votarono ciascuno per i propri
candidati con il risultato che i curdi praticamente si crearono un loro stato
al nord, che gli sciiti presero il governo che i sunniti che da sempre
governavano il paese furono emarginati, i cristiani persero ogni sicurezza :
situazione nella quale una guerra civile pare inevitabile.
Per importare la democrazia gli Usa hanno compiuto un tragico errore: hanno
cercato di emarginare tutto il vecchio apparato politico e il Baath.
La conseguenza è un paese in preda al caos nel quale prima ha prevalso la
delinquenza comune e poi tutte le correnti più estremiste. Milioni di persone
che prima erano i dirigenti si sono trovati all’improvviso senza più lavoro e in
mezzo a una strada: una follia.
Quando cadde il nazismo furono impiccati alcune decine di gerarchi ma poi tutti
i dirigenti restarono al loro posto. in Italia i partigiani esasperati uccisero
qualche centinaio di fascisti ma poi tutti gli altri restarono al loro posto ( e
i podestà divennero sindaci), in Giappone addirittura restò sul trono
l’imperatore.
Questi paesi si avviarono alla democrazia: che sarebbe accaduto se milioni
di fascisti, di nazisti, di nazionalisti fossero stati cacciati nella miseria e
nell’emarginazione ? Non avremmo avuto certo il miracolo economico e forse
staremmo ancora combattendo nelle strade