Pubblicato in Italianotizie 30 /09/2015 Home
Grande alleanza contro l’IS
by Giovanni De Sio Cesari · 30 settembre 2015
Dopo quattro anni di indecisioni, interventi inconcludenti e contradditori ci prova ancora Putin a organizzare qualcosa di credibile e sensato La Russia dispone di una grande base sulla costa siriana Tartus, indispensabile per avere un qualche ruolo nel mediterraneo che ovviamente cerca di conservare. Soprattutto il diffondersi del jihadismo è preoccupante per la Russia in cui una parte non trascurabile della popolazione è di fede islamica e piu o meno aspirerebbe a una proprio stato nazionale o almeno a una larga autonomia: le vicende tragiche della Cecenia ne sono la manifestazione piu eclatante. Inoltre Putin dopo la crisi con l’Ucraina si trova dal punto di vista internazionale un po all’angolo e vorrebbe invece recuperare un certo ruolo internazionale anche se non certo quello che ebbe l URSS. Putin, per queste e altre ragioni, ha annunciato di voler intervenire concretamente in Siria e ha proposto anche una grande coalizione internazionale contro la peste dell’IS richiamando addirittura la grande alleanza contro il nazismo. Il paragone pare senza altro eccessivo , ma in effetti la sconsiderata azione dell’lS che, fidando solo nell’aiuto di Allah e snobbando ogni e qualunque accortezza terrena, ha sfidato e provocato tutti anche quelli che potevano guardare ad essi con una certa benevolenza. come la Turchia .
Provocano orrore in Occidente con le sue efferatezze persino prendendo come schiave sessuali donne degli infedeli e lo minaccia con il terrorismo. Combatte poi fanaticamente tutto il mondo sciita. dagli alawiti della Siria, all’Iran al governo sciita dell’Iraq. Non si astengono nemmeno nello sfidare la lontana Cina. Una alleanza mondiale sarebbe quindi nella logica delle cose ed è stata spesso evocata. Eppure non si è mai realizzato fino adora. perche c è chi vorrebbe annientare sia l’IS che Asad ( Usa sauditi) e chi invece solo combattere l’IS ma non Asad.(Russia Iran ) Infatti la difficolta che incontra ora Putin è proprio sul destino del regime di Asad che gli americani vorrebbero che fosse rimosso. In realtà non si tratta semplicemente di un personaggio o di un regime : la posta in gioco è ben più vasta. Il problema vero è l’eterno conflitto fra sunniti e sciiti che da alcuni anni sta dominando il panorama medio orientale. Il regime di Asad è considerato sciita e per questo avversato da tutti i sunniti (arabi e turchi) e per essi la sconfitta dell’IS non puo essere una vittoria degli sciiti. Gli sciiti invece lottano contro l’IS come manifestazione estrema della intolleranza sunnita Il problema è ancora piu acuto in Iraq dove una maggioranza sciita detiene il potere come vincitrice delle elezioni ma non è accettata dalla minoranza sunnita che fino ai tempi di Saddam aveva invce un predominio assoluto. La soluzione che si prospetta è che a un certo punto il ruolo di Asad venga meno Nei negoziati informali del momento gli americani vorrebbo che l’allontanamento avvenisse prima delle operazioni mentre i russi parlano di un non ben precisato dopo. Il problema pero non è il destino di un regime ma lo scontro sunniti sciiti che è il vero motiva che ha dato all’IS tanto spazio politico e militare. Malgrado tutto, molti sunniti preferiscono anche il fanatismo dell’IS al dominio sciita La soluzione sta in un accodo sciita sunnita che al momnento non si vede ancora.
Parlare di democrazia, come fanno gli Americani, è del tutto fuori dalla realàa: la divisione etnica religiosa in Sira e in Iraq rende la elezioni semplicemente una conta degli aderenti alle diverse confessioni con una inevitabile paralisi e la concreta prospettiva di un catastrofico crollo dello stato stesso.
La soluzione puo essre solo un accordo, una intesa fra i vari gruppi.