La successione in Arabia Saudita
Il 23 gennaio 2015 è deceduto all’età di 91 anni il re dell’Arabia Saudita Abdullah bin Abdulaziz al-Saud
e gli è successo sul trono il fratellastro Salman bin Abdulaziz al-Saud.
Ambedue sono figli di ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saūd che nel 27 fondò il regno
detto appunto dell’Arabia Saudita. Ebbe 52 figli e cinque di essi sono
diventatiti re secondo la regole islamiche: i due ora citati e i tre
precedenti
L’attuale re Salman ha 79 anni, a lungo si è occupato dello sviluppo di
Ryad di cui è stato sindaco dall’età di 19 anni e che è diventata, sotto
la sua gidia una capitale moderna e progredita.
Non si ritiene che la successione porti a mutamenti della linea politica
anche perchè, per la età avanzata, il re precedente non si occupava più
effettivamente degli affari di stato
Interessante pero vedere la linea politica che è di grandissima
importanza nello scacchiere medio orientale , e non solo,: ad esempio il
crollo del prezzo del petrolio che si riflette in tutto il mondo è
soprattutto un effetto delle decisioni dell’Arabia Saudita.
Il fondatore dello stato, ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saūd fu il massimo
sostenitore tdel movimento Wahabita, nato alla fine del del 700 per
opera di un iman , Muhammed Ibn Abd al-Wahab.Era un movimento
integralista che intendeva tornare alle origini ( salaf) della
predicazione coranica e ristabilirne integralmente leggi e costumi. Per
il suo estremismo sanguinario fu combattuta dai Turchi e da Mehemet Ali,
kedive di Egitto all’inizio del 800 Le formazione del regno saudita
fece quindi riemergere il movimento che ha avuto un grandissima
influenza in tutto il mondo islamico. La scoperta di immensi giacimenti
di petrolio ha dato una imprevista ricchezza a quel regno medioevale: in
seguito poi i i sauditi, prima dipendenti dagli inglesi, hanno appreso
anche a muoversi nel mondo della finanza internazionale. Costituiscono
quindi attualmente una potenza economica di primo piano nel mondo
attuale: tutti vogliono fare affari con i sauditi . In conseguenza
quindi anche il radicalismo Wahabita puo beneficiare di finanziamenti
praticamente illimitati ed ha assunto una influenza grandissima in tutto
il mondo mussulmano.
Poichè i wahabiti si sono sempre posti come nemici irriducibili degli
sciiti considerati come eretici l’Arabia Saudita si pone come
sostenitrice dappertutto dei sunniti in conflitto sanguinoso con gli
sciiti appoggiati dall’Iran un po dappertutto nel Medio Oriente. dalla
Siria all Iraq a Yemen,al Libano
Si rifanno al wahabismo, però, anche i movimenti che noi definiamo
terroristici come al qaeda e recentemente l’ISIS , l’emirato islamico
fra Siria e Iraq che si dichiarano nemici edgli occidentali Da una parte
quindi l’Arabia Saudita si pone come la migliore alleata dell’America e
dall’altra sostiene i suoi nemici Appare strano come possa avvenire
questo: Biisogna risalire del rovesciamento delle alleanze nel M. .
avvenuto negli anni 80.
Con la fine della colonizzazione si erano affermate in tutto il M. O.
elite fortemente occidentalizzate ma in conflitto con l’Occidente,
accusato di neo colonialismo e per questo detto nazionalisti e orientati
verso Mosca (il piu importante Nasser in Egitto. ma anche Burghiba, ben
Bella, il bath (socialista) in siria e Iraq, Arafat in Palestina ecc.
ecc: tutti regimi che avevano la simpatia delle sinistra europee.
Conseguentemente gli Occidentali . tendevano a sostenere le correnti
religiose integraliste (diciamo cosi) che vi si opponevano: massimo
esempio la lotta dei mujadin afgani contro il governo sostenuto dai
Russi. (ricordate Rambo III ): al qaeda riceveva finanziamenti dalla Cia
e i talebani furono una invenzione pakistana con appoggio USA.
A un certo punto pero una parte minoritarie delle correnti integraliste
finirono con attaccare gli USA da cui il 9/11 (ma non solo) e quindi ci
fu un rovesciamento delle alleanze per cui regimi nazionalisti e
Occidente fecero causa comune contro il pericolo integralista.
L’Arabia Saudita (e gli emirati del golfo) erano quindi naturalmente
alleati USA e tali sono restati specie dopo l’intervento americano nella
prima Guerra del golfo .
Non c’è nessun motivo particolare per cui gli integralisti islamici
debbano essere nemici degli occidentali: la loro azione riguarda il
mondo mussulmano non quello occidentale. Solo quelle che potremmo
definire schegge impazzite, come al qaeda, pensano che bisogna colpire
il grande satana (USA) per colpire i piccoli satani ( i regimi laici)
(parole di Khomeini)
I Sauditi quindi hanno dapprima appoggiato al Qaeda e poi anche l’ISlS
ma quando questi hanno minacciato l’Occidente allora si sono schierati
contro di loro : attualmente fanno parte della coalizione a guida
americana contro l’ISIS
Paradossalmente quello stato integralmente islamico vagheggiato da al
Qaeda e dall’ISIS esiste già e combatte contro di loro: è l’Arabia
Saudita. Uno stato quindi chiuso in un mondo medioevale eppure
ricchissimo e con tecnologie modernissim , uno stato in cui esiste una
monarchia assoluta come quella dei califfi medioevali, in cui ai ladri
viene amputato la mano, le adultere lapidate secondo le regole della
shari’ha . Al confronto l’Iran di Khomeini è ben più avanzato e
occidentalizzato : vi sono elezioni, sia pure limitate, le studentesse
sono più numerose degli studenti e possono almeno guidare un auto , cosa
che è proibita in Arabia , unico paese al mondo
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