Tensione fra i Tartari di Crimea
Human Rights Watch denuncia un clima di intimidazione e di violenze ai danni dei Tartari di Crimea da parte delle autorità russe
Almeno sette persone politicamente impegnate sono scomparse, in Crimea
dal maggio 2014, Altri due tartari sono scomparsi in ottobre e il corpo
di uno di essi è stato trovato impiccato senza che siano state condotte
indagini su questi fatti
Negli ultimi mesi le autorità hanno esercitato forti pressioni per
sciogliere il Mejlis, (in arabo = consiglio) che rappresenta i Tartari
di fronte alle altre comunità e allo stato con perquisizioni, chiusura
di uffici ed è stato vietato ai leader andati all’estero di tornare in
patria per 5 anni. Le autorità hanno condotto decine di perquisizioni in
moschee, scuole e abitazioni private di Tartari di Crimea, sostenendo
di essere alla ricerca di armi, droga, e “libri proibiti”
Human Rights Watch segnala anche violenze da parte di gruppi di “auto-difesa”russi della Crimea
Human Rights Watch chiede alla Russia e alle autorità della Crimea di
permettere l’accesso nella penisola a osservatori internazionali
affinché sia fatta piena luce su ciò che sta accadendo nella regione.
Questa fatti creare un’atmosfera di paura e ostilità Alcuni Tartari sono
si sono rifugiati in Ucraina, altri in Turchia che ha offerto a tutti,
senza limiti di numero, asilo e accoglienza piena in virtù dei legami
culturali e linguistici
I Russi dal loro canto negano ogni attività persecutoria e dicono che si
tratta di fatti non verificati, di campagne denigratorie orchestrate
dagli Ucraini o dagli Occidentali. Affermano di voler solo prevenire e
combattere derive estremiste, In particolare fra i Tartari di Crimea è
diffusa la adesione al Hizb- ut-Tahrir ( in arabo: partito della
liberazione) Si tratta di una organizzazione di origine egiziana ma
diffusa in moltissimi paesi, anche occidentali, che predica il ritorno
al califfato di tutti i mussulmani. Nulla a che vedere pero con il
califfato proclamato dall’ISIS, in quanto essa richiama solo mezzi
pacifici e garantirebbe un libertà religiosa a tutti i culti, islamici e
non. come avveniva nell’impero turco Tuttavia si ritiene che nel
califfato dell ISIS militino molti tartari di Crimea
I tartari di Crimea sono i discendenti di gruppi di lingua turcomanna e
religione mussulmana che erano frammisti alle orde mongole di Gengis kan
che invasero l’Europa orientale nel 1200. In seguito si formarono i
kanhati della Orda d’oro che però dal ‘500 entrarono in crisi. Contro di
essi mossero, oltre ai cattolici polacchi, i russi ortodossi e
lentamente i loro territori furono assorbiti nell’impero russo. La
Crimea fu acqusita dai russi solo nel 700 ; vi immigrarono Russi e
Ucraini che divennero la maggioranza della popolazione, attualmente
circa l’80- 85% . All’invasione dei Tedeschi della Seconda Guerra
Mondiale i Tartari simpatizzarono, almeno in parte, con essi nella
speranza di ottenere la liberta, cosi come fecero altri Tartari in tutta
la Russia. Per questo Stalin ordinò la loro deportazione in Asia
centrale : in parte perirono durante l’esilio dal quale ritornarono alla
spicciolata dopo la morte di Stalin: solo con Gorbaciov ebbero il
permesso formale di ritorno
I Tartari quindi si sentivano molto più tutelati dall’appartenenza
all’Ucraina che non dagli odiatissimi Russi e per questo furono
decisamente contrari all’annessione della Crimea alla Russia.
Nella foto
un tartaro di Crimea con la sua bandiera