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Il partito nazionalista indu stravince le elezioni

16 maggio 2014
by Giovanni De Sio Cesari
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Il partito nazionalista indu   Bharatiya Janata Party, guidato dal leader carismatico Narendra Modi ha vinto le  elezioni parlamentari in india come era nella previsioni ma la misura del successo appare superiore alle previsione: si trova in vantaggio in 325 seggi parlamentari , più dei 272 necessari per governare da sola ,
Narendra Modi  sarà il prossimo primo ministro dell’India, senza bisogno di  formare una coalizione con i altri partiti
C’e stata  una affluenza record alle elezioni , con il 66,38 % degli 814 milioni di aventi diritto mentre in quelle  del 2009 fu  del 58.13%.
Lo sconfitto è lo storico Partito del Congresso guidato dalla famiglia Gandhi che ha  governato quasi ininterrottamente il paese fin dalla  indipendenza ma  che era  stato colpito da scandali incessanti, soprattutto negli ultimi  10 anni .
Il vincitore Modi è stato a lungo sospettato per un episodio del  2002 quando  era governatore  del Gujarat: circa 1.000 persone, in maggioranza musulmani, furono uccisi  in disordini  per mano di  folle indù in  seguito a un attacco attribuito a fanatici musulmani su un treno di pellegrini indù che aveva provocato la morte di  58 passeggeri. Tuttavia  
dopo anni di indagini , non si è trovata nessuna  prova del coinvolgimento di Modi. Tuttavia gli si  rimprovera di non aver preso  misure adeguate per fermare gli attacchi, e che la polizia del Gujarat non è intervenuta  in molti casi.
  Vi è un integralismo  indù sul quale sappiamo pochissimo  mentre sappiamo tutto sull’integralismo islamico
.Per esempio  qualche anno fa in Orissa  vi furono violenze  contro i cristiani  che provocarono decine di morti e decine di migliaia di profughi fra  cristiani Di essi pero non si seppe  praticamente nulla in Occidente  mentre avrebbero sollevato il mondo intero se fossero avvenuto nell’ambito islamico. L’india, infatt,i da una parte ci appare la più grande democrazia del mondo, dell’altra la terra della non-violenza e della tolleranza del Mahatma Gandhi, il padre della patria

In realtà esistono però molte Indie: la parte sviluppata economicamente che parla inglese è certamente democratica, laica e tollerante, lontanissima dalle faide religiose, ma esiste anche un’ India profonda, agricola e poverissima in cui resistono le antiche divisioni  e assetti sociali fondati sulle caste. In questa India nemmeno Gandhi è stato mai veramente ascoltato: il suo assassino proveniva da questo mondo integralista  non certo dai “nemici” islamici

Tuttavia le motivazioni del successo di Modi  non sono culturali- religiose ma economiche. Lo sviluppo dell’India segna il passo ( come quello cinese, d’altronde) Ora Modi ha avuto grande successo nello sviluppo nel suo stato del Gujarat adottando una politica più liberista mentre il Partito del congresso rimane pur sempre un partito dagli ideali solidaristici ( socialismo indiano) Il Partito del Congresso per primo ha liberalizzato l’economia indiana nel 1990 , ha accelerato la crescita di  capitali stranieri. Tuttavia , una successiva serie di sconfitte regionali convinse il partito che le riforme non attiravano  consensi  in un paese prevalentemente agricolo

Le imprese vogliono Modi come PM perché hanno fiducia nella sua capacità di risolvere il tipo di contraddizioni   istituzionali che ha portato alla cancellazione di molte iniziative per motivazioni sociali e ambientali.  .

Dai villaggi colpite dalla siccità in Rajasthan ai  campus tecnologici nella Silicon Valley , le elezioni parlamentari in India hanno aumentato le aspettative , come raramente avvenuto. Il BJP ha fatto promesse di crescita economica ma le alte aspettative   del pubblico possono difficilmente essere soddisfatte rapidamente in un paese complesso con un miliardo di popolazione
La maggior parte degli indiani  identifica come problemi principali l’aumento dei prezzi e la  carenza di posti di lavoro Gli economisti stimano che l’India ha bisogno di creare posti di lavoro dignitosi per  90 milioni di persone che entreranno nel mercato del lavoro nei prossimi 15 anni ma decine di milioni saranno costretti ad accontentarsi di  occupazioni umili a causa della mancanza  di lavoro al di fuori  dell’agricoltura
L’ ottimismo degli investitori esteri e nazionali , sulla base delle previsioni elettorali ha spinto verso l’alto i prezzi delle azioni di oltre il 21 per cento dal 13 settembre 2013 , mentre la rupia indiana ha guadagnato 6,2 per cento nello stesso periodo .
Un fattore importante è stato il voto giovanile. Le dimensioni di questo gruppo demografico – 150 milioni – e la presenza di tecnocrati e dei professionisti urbani hanno spinto gli analisti  a chiedersi se una nuova generazione di politici  stia compiendo i primi passi verso il risanamento dalla  corruzione , criminalità e sprechi  .
Se il prossimo governo non avrà successo, molti indiani potrebbe essere tentati di vedere il modello di governance cinese come superiore a quello indiano .

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