La crisi politica Ucraina tende a scaricarsi nella difficile questione della Crimea: occorre fare un breve escursus storico per capirne i termini. La Crimea fu abitata fin dal medio evo da popolazioni di religione mussulmana e di lingua turcomanna definiti in Russia Tartari di Crimea. In realtà il termine tartaro indicava in origine le orde di Gengis Khan che invasero la Russia nel XIII secolo: tuttavia, poichè ad esse erano frammisti popoli turchi e islamici il termine passo poi a indicare genericamente quelli genti presenti un Russia (si ricordi i Tartari di cui scrive nei suoi racconti Tolstoj) Essi attualmente si definiscono semplicemente crimeani per rivendicare di essere gli abitanti originari e propri del luogo. Fino al 700 combatterono russi e polacchi cristiani nell’Ucraina allora divisa fra i due regni Nel 1784 lo zar pose definitivamente sotto il suo controllo il territorio. Iniziò un forte immigrazione russa e Ucraina per cui i Tartari restarono in minoranza ma sempre rivendicarono autonomia e indipendenza. All’invasione dei Tedeschi della Seconda Guerra Mondiale i Tartari simpatizzarono, almeno in parte, con essi nella speranza di ottenere la liberta cosi come fecero altri Tartari in tutta la Russia Per questo Stalin ordino la loro deportazione in asia centrale : in parte perirono durante l’esilio dal quale ritornarono alla spicciolata dopo la morte di Stalin: solo con Gorbaciov ebbero il permesso formale .
Ai tempi di Kruscev la Crimea fu aggregata alla Ucraina e quindi con la fine dell’Urss ne rimase parte pur costituendone una repubblica autonoma. Tuttavia solo il 15 % degli abitanti della Crimea sono ucraini, mentre i russi rappresentano la maggiornaza ( 65%) e i Tartari forse il 20%.
La vittoria in Ucraina della fazione pro occidente ( per civiltà e orientamento politico) ha dato un duro colpo a Putin che difficilmente può permetterselo senza perdere il consenso generale che gli permette di governare con poteri quasi assoluti. Pare quindi che abbia spinto o incoraggiato gli irredentisti russi locali a rivendicare lo strappo dall’Ucraina alla quale non è legata da alcun legame storico o culturale. La opposizione più forte non viene però dalla stessa minoranza ucraina presente nel paese ma dai Tartari i quali si sentono molto più tutelati dall’appartenenza all’Ucraina che non dagli odiatissimi Russi. Si prospetta un caso simile a quello della Georgia: occidentali e soprattuto americani favorevoli ma lontani e impotenti contro Russi ben più presenti e forti. I georgiani fidando sugli USA persero clamorosamente la partita. La UE pur appoggiando l’ Ucraina filo europea sono tutt’altro che disposti a imbarcarsi in una conflitto politico con la Russia ed è ben più interessata ai rapporti economici con essa. Ora il passaggio della Crimea dalla Ucraina alla Russia potrebbe essere una riparazione sufficiente all’orgogli russo e di Putin e in fondo non essere di poco danno alla Ucraina : un accordo possibile, sembrerebbe
Tuttavia bisogna pure considerare che il principio della intangibilità delle frontiere in Europa è un principio cardine della pace e della sicurezza europea. In tutti gli stati ex sovietici ci sono consistenti minoranze russe : la cosa è stata accettata dalla Russia ma se si comincia con qualche revisione non si sa dove si potrà arrivare.
La tragedia della Cecenia nasce propria da questa preoccupazione.