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Cina: consentito  il secondo figlio

17 novembre 2013
by Giovanni De Sio Cesari
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Con una decisione di portata storica,   nella sessione plenaria del 9 novembre il  Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese ha approvato un sostanziale allentamento della rigida politica  demografica permettendo  alle coppie di avere due figli, se uno dei genitori  è un figlio unico : poichè dal 1980  era consentito avere un solo figlio praticamente la possibilità di avere un secondo figlio, fino ad ora esclusa,  diviene una fatto generale.

Si afferma anche che  la politica demografica  sarà adeguato secondo le esigenze  del momento per promuovere  lo sviluppo equilibrato a lungo termine della popolazione in Cina

La decisione di attenuare  il  controllo demografico  dovrebbe mantenere  il tasso di natalità della Cina ad un livello stabile per garantire un sostenibile sviluppo economico e sociale: si intende mantenere  la dimensione della popolazione in  Cina intorno  a circa 1,5 miliardi
Si ritiene che il cambiamento nella politica di pianificazione familiare cinese non porterà  a un boom delle nascite perchè la propensione cinese ad avere molti figli  è cambiata radicalmente a  causa del rapido progresso sociale del paese, del lavoro femminile e anche degli elevati costi di vita.
Con la decisione presa si ritiene che il tasso di fecondità cinese totale salirà a circa 1,8 , contro  il tasso attuale è tra 1,5-1,6 ,
La decisone dovrebbe essere accolta con soddisfazione  dalla popolazione
La Politica di pianificazione familiare in Cina è stato introdotta alla fine degli anni 70  per tenere a freno l’aumento della popolazione, molto alto ai tempi di Mao , consentendo alle  coppie urbane  un solo bambino  mentre le coppie rurali potevano avere un secondo figlio  se il primo figlio nato fosse una femmina Altre eccezioni erano poi stabilite per le minoranze etniche minacciate di estinzione.
A chi  contravveniva  a queste rigide regole venivano negate  tutti i benefici dell’assistenza pubblica: in pratica veniva  messo ai margini della vita  economica e civile: una decisione che solo in Cina poteva essere applicata.

Dal momento della  sua attuazione , si stima che il divieto  ha portato ad una riduzione di circa 400 milioni di persone in Cina .

Gli economisti ritengono  che la politica del figlio unico è anche una causa dell’ alto tasso di risparmio tra i cinesi .
Tuttavia, la politica ha causato  una serie di problemi sociali .
La Forza lavoro in Cina ,di circa  940 milioni di persone  , è diminuita di 3,45 milioni nel 2012 , segnando la  prima diminuzione assoluta .  La forza lavoro è stimato un calo di circa 29 milioni nel decennio in corso .
Nel frattempo  cresce la popolazione di  anziani di 60 anni e più , che rappresentano il 14,3 per cento del totale al momento e si prevede superiore a un terzo della popolazione nel 2050

 Inoltre la preferenza dei genitori cinesi per i figlio maschio ha portato all’aborto di feti di sesso femminile creando uno squilibrio fra  maschi femmine. Attualmente nascono 118 maschi per ogni 100 femmine  superiore al normale rapporto di 103 maschi ogni 100 femmine Milioni di cinesi non possono quindi trovare moglie: devono “importarle”  da altri paesi limitrofi  

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