Le autorità. cinesi sostengono di avere trovato le prove che l’incidente avvenuto lunedi scorso sulla piazza Tian’anman era, in realtà, un attentato terroristico.
Un suv con a bordo tre persone piombò sulla folla schiantandosi proprio
sotto la porta della citta proibita dove campeggia, da sempre, un
grande ritratto di Mao. All’urto l’auto si incendiò : morirono i tre
occupanti e nella folla dei turisti che si accingevano a visitare la
Citta Proibita ci furono 5 morti e 38 feriti alcuni dei quali stranieri. Secondo le autorità cinesi si è trattato di un ‘attacco attentamente pianificato , organizzato e premeditato da una cellula del movimento indipendentista degli Uiguri. La polizia avrebbe trovato, sul suv incendiato contenitori di benzina
, due coltelli, bastoni in acciaio e una bandiera della jihad islamica.
Con la collaborazione delle autorità di polizia della regione Uigura del Xinjiang sono stati arrestati cinque sospetti uiguri che, secondo la polizia, hanno ammesso che sapevano e avevano cospirato
per progettare e realizzare l’attacco. Hanno detto che non si
aspettavano che la polizia potesse catturarli solo circa 10 ore dopo
l’attentato .
In realtà però la ricostruzione delle autorità cinesi lascia molto perplessi. Anche se indubbiamente la targa del suv era del Xinjiang e uiguri i suoi occupanti, pare poco credibile che ben tre persone si siano sacrificate in una sola volta, cosa mai avvenuta, utilizzando una modalità cosi insolita come un incidente stradale: Potrebbe
essere stata invece un semplice, anche se insolito, incidente stradale
che le autorità cinesi prendono a pretesto per una ulteriore stretta di polizia nella inquieta regione del Xinjian degli Uiguri
Gli Uighuri sono turcomanni di razza bianca e appartengono all’area culturale dell’Asia centrale islamica, ai cosi detti popoli uralo- altaici da cui sono nate tante ondate di invasioni verso la Cina, l’India e l’Europa nei secoli scorsi. ,
Proprio per prevenire la formazione di ondate di invasioni, l’impero cinese si spinse nell’inospitale paese Alla caduta dell’impero però il Xinjian si proclamò indipendente con il nome di Turkestan Orientale. Ma, con la fine della guerra civile, la Cina tornò a controllare senza problemi il territorio.
Negli ultimi anni, però, si è ripresentato il problema: nel passato la Cina era sentita come una autorità lontana che non minacciava per niente le tradizioni locali ma negli ultimi anni la situazione è cambiata radicalmente.
La Cina moderna ha cominciato un lungo e rapido sviluppo economico, il più imponente nella storia dell’umanità. Il Xinjiang sembra possedere grandi ricchezze minerali, indispensabile all’economia in crescita, Le comunicazioni, un tempo difficilissime, sono state sviluppate : strade, aerei, TV, telefoni e cellulari: lo Xinjiang non è più una entità remota fuori del mondo.
Le autorità hanno incoraggiato una forte immigrazione cinese verso il territorio alterando profondamente la demografia: il rapporto fra Han e Uighuri è quasi paritario e tende evolversi ancora favore dei primi.
Da qui tensioni e rivolte e conseguenti repressioni di cui però poco si sa in Occidente Tuttavia il movimento indipendentista è, come quello del Tibet, senza alcuna speranza : potrebbe solo strappare qualche concessione in piu .
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