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Cinesi arrabbiati sui social network

19 settembre 2013
by Giovanni De Sio Cesari
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Uno studio condotto in Cina dalla università di Beihan dimostrerebbe che i social network incrementano soprattutto i sentimenti distruttivi e molto meno quelli costruttivi .  La ricerca è stata eseguita  sul network nazionale cinese Weibo esaminando 70 milioni di messaggi classificati secondo il sentimento prevalente fra quattro selezionati :  gioia, tristezza, rabbia e disgusto E’ risultato che il sentimento che ha maggiorie riscontro è la rabbia. Infatti i post ‘arrabbiati’ hanno molte più probabilità di essere rinviati dai destinatari  o di ricevere in risposta post  altrettanto ‘arrabbiati’, Invece il riscontro sarebbe   molto minore per i post improntati a  sentimenti di allegria  disgusto o tristezza. Il fenomeno si estenderebbe  fino a tre ordini di destinatari da quello che ha iniziato

 

Data l’importanza  che rivestono ormai i social network nella nostra vita di tutti i giorni si propone qualche rimedio: una  educazione ai sentimenti più attenta e infine di scorcio anche la necessità di poter individuare gli autori dei post

Non mettiamo in dubbio i risultati che hanno anche riscontro in analoghi studi occidentali. Crediamo, però,  che lo studio abbia anche  un sottofondo politico:

 le autorità cinesi si sentono molto minacciate dai social network che sono difficilmente controllabili e che  cercano, quindi,  in ogni modo di controllare.
Alcuni anni fa  il rifiuto di controlli troppo
stretti ha in pratica costretto  twuitter e faceboock a uscire dalla  Cina e dal suo mercato. E’ stato quindi creata Weibo che opera esclusivamente in Cina e in cinese e che , quindi,  essendo nazionale , è molto più facile da controllare.  Weibo, ha acquisito  più di 500 milioni di utenti in  4 anni superando anche twitter e faceboock

 

 La risonanza data in Cina  allo studio può quindi essere un tassello per preparare il terreno ad  altri interventi dello stato. Le  autorità cinesi  hanno cercato di introdurre sempre più controlli prendendo a pretesto la lotta al crimine e  soprattutto alla oscenità  che i cinesi non accettano come  avviene in Occidente

In effetti la rabbia che temono veramente le autorità è quella che potrebbe  montare in Cina di fronte alle ingiustizie alla  corruzione dilagante insieme  al boom economico che potrebbe  mettere in forse  gli attuali assetti e forse il boom economico stesso. Meglio andare piano, quindi, con i social network, questo strumento  che ha svolto un ruolo fondamentale in tutte le moderne rivoluzioni pacifiche e non

 

 

 

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