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Una Franca Viola indiana

28 dicembre 2012
by Giovanni De Sio Cesari
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Il  quotidiano inglese Telegraph ha ricostruito un tragico episodio di violenza sulle donne  avvenuta in India. Una ragazza di 17 anni, di cui non vengono comunicate le generalità,  lo scorso 13 novembre, è stata violentata da due  ragazzi. La polizia aveva registrato il caso solo 14 giorni dopo il fatto, dopo aver fatto di  tutto per far ritirare la denuncia consigliando di  accettare la proposta di matrimonio riparatore di uno dei violentatore. Ma la ragazza ha rifiutato decisamente e ostinatamente  poi, disperando di poter avere giustizia e temendo di essere essa stessa considerata una “puttana”,  ha preferito suicidarsi con il veleno

Il caso, a parte la tragica conclusione, ci riporta a quello celebre  di Franca Viola,  una ragazza siciliana che nel 1965,  rapita e violentata da uno spasimante respinto,  rifiutò il  matrimonio riparatore proposto dal bruto. Il fatto  sollevò grande scalpore in quegli anni e grandi manifestazioni di solidarietà  Il violentatore fu condannato e in seguito la ragazza si sposò con un altro giovane. Fu la rottura, l’inizio della fine di un costume barbarico per cui, in effetti, un uomo poteva prendere con la forza una ragazza e costringerla poi, nei fatti, divenire sua moglie. Infatti la ragazza aveva difficoltà a denunciare e soprattutto a provare lo stupro, si trovava essa stessa a subire un processo  sospettata di aver consentito o almeno di aver provocato, insomma diventava agli occhi della gente una “poco di buono” e non trovava  poi altre proposte di matrimonio.

Qualcosa di simile è successo anche in India con 50 anni di ritardo. Il caso si inserisce in un più ampio scenario in cui le violenze alle ragazze più evolute , più partecipe alla  vita  sociale, soprattutto studentesse che poi sono accusate di essere in qualche modo esse stesse responsabile di aver  provocato le violenze. Da qui le manifestazioni in tutta l’India  di questi giorni sfociate spesso in scontri violenti con la polizia

Non che poi in Italia queste difficolta siano state del  tutto superate e siano solo un ricordo del passato: il manifesto del dello parroco Piero Corsi ne è una prova.

Tuttavia nel nostro paese la opinione pubblica riprova unanimente  tali atteggiamenti come nel caso ora citato. In India invece l’opinione pubblica è ancora incline  a ritenere sempre e comunque la donna responsabile, ad accusate la moderna evoluzione femminile  ad essere al fondo la causa della violenza

Ma in India il clima pare stia cambiando vedendo  le ampie manifestazioni per condanne più severe (o  meglio serie) dei violenti.

Tuttavia  resta poi da vedere quanto questa protesta, portata avanti dalle borghesia cittadina più evoluta, possa essere anche condivisa dalle masse sconfinate povere e diseredate: noi temiamo non molto

Per la tradizione indiana il valore di una donna è molto molto  piu basso che nella nostra tradizione  più antica  E’  un mondo in cui una donna ha valore e significato solo in quanto serve un uomo. Un tempo le vedove salivano sul rogo  del marito (sati) : tuttora resiste ancora l’usanza che  la vedova si chiuda in un lutto perpetuo,  in attesa di una morte che può essere anche molto lontana  se la  vedova è ancora molto giovane.

 

 

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