Il quotidiano inglese Telegraph ha ricostruito un tragico episodio di violenza sulle donne avvenuta in India. Una ragazza di 17 anni, di cui non vengono comunicate le generalità, lo scorso 13 novembre, è stata violentata da due ragazzi. La polizia aveva registrato il caso solo 14 giorni dopo il fatto, dopo aver fatto di tutto per far ritirare la denuncia consigliando di accettare la proposta di matrimonio riparatore di uno dei violentatore. Ma la ragazza ha rifiutato decisamente e ostinatamente poi, disperando di poter avere giustizia e temendo di essere essa stessa considerata una “puttana”, ha preferito suicidarsi con il veleno
Il caso, a parte la tragica conclusione, ci riporta a quello celebre di Franca Viola, una ragazza siciliana che nel 1965, rapita e violentata da uno spasimante respinto, rifiutò il matrimonio riparatore proposto dal bruto. Il fatto sollevò grande scalpore in quegli anni e grandi manifestazioni di solidarietà Il violentatore fu condannato e in seguito la ragazza si sposò con un altro giovane. Fu la rottura, l’inizio della fine di un costume barbarico per cui, in effetti, un uomo poteva prendere con la forza una ragazza e costringerla poi, nei fatti, divenire sua moglie. Infatti la ragazza aveva difficoltà a denunciare e soprattutto a provare lo stupro, si trovava essa stessa a subire un processo sospettata di aver consentito o almeno di aver provocato, insomma diventava agli occhi della gente una “poco di buono” e non trovava poi altre proposte di matrimonio.
Qualcosa di simile è successo anche in India con 50 anni di ritardo. Il caso si inserisce in un più ampio scenario in cui le violenze alle ragazze più evolute , più partecipe alla vita sociale, soprattutto studentesse che poi sono accusate di essere in qualche modo esse stesse responsabile di aver provocato le violenze. Da qui le manifestazioni in tutta l’India di questi giorni sfociate spesso in scontri violenti con la polizia
Non che poi in Italia queste difficolta siano state del tutto superate e siano solo un ricordo del passato: il manifesto del dello parroco Piero Corsi ne è una prova.
Tuttavia nel nostro paese la opinione pubblica riprova unanimente tali atteggiamenti come nel caso ora citato. In India invece l’opinione pubblica è ancora incline a ritenere sempre e comunque la donna responsabile, ad accusate la moderna evoluzione femminile ad essere al fondo la causa della violenza
Ma in India il clima pare stia cambiando vedendo le ampie manifestazioni per condanne più severe (o meglio serie) dei violenti.
Tuttavia resta poi da vedere quanto questa protesta, portata avanti dalle borghesia cittadina più evoluta, possa essere anche condivisa dalle masse sconfinate povere e diseredate: noi temiamo non molto
Per la tradizione indiana il valore di una donna è molto molto piu basso che nella nostra tradizione più antica E’ un mondo in cui una donna ha valore e significato solo in quanto serve un uomo. Un tempo le vedove salivano sul rogo del marito (sati) : tuttora resiste ancora l’usanza che la vedova si chiuda in un lutto perpetuo, in attesa di una morte che può essere anche molto lontana se la vedova è ancora molto giovane.