Quando è troppo è troppo, anche in Cina

giovedì, novembre 3, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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Ci si immagina che una società sfavillante e dagli enormi utili come quella di Gucci , offra, almeno in Cina, condizioni di lavoro migliori dei bassissimi standard cinesi. Ma non pare che sia cosi  se il trattamento verso i suoi dipendenti ha sollevato una enorme ondata di sdegno in quel paese.

Il mese scorso, alcuni ex  membri dello personale del negozio Gucci a Shenzhen hanno scritto su internet  accusando la direzione di imporre una  disciplina di lavoro non umanitaria con  norme inique  sui comportamenti dei lavoratori : straordinari prolungato e non pagati, pause per  il bagno limitato, divieto di avere cibo o acqua potabile nel negozio durante il tempo di riposo, di costringere  a dieci ore di lavoro continuo anche una donna in stato di gravidanza.
La Federazione di Shenzhen dei sindacati è intervenuta per risolvere la controversia di lavoro La Gucci Cina non ha commentato le accuse in un primo momento, ma ha annunciato che avrebbe  sostituire molti dei suoi manager  aggiungendo che il benessere dei dipendenti e le condizioni di lavoro saranno migliorate  La dichiarazione di Gucci non mette in dubbio le affermazioni dei dipendenti anche se la rimozione dei manager può essere un modo per l’azienda a evitare le proprie responsabilità

Il caso ha suscitato l’ira del pubblico cinese che ha attaccato  violentemente  la ditta tramite internet: “il lato oscuro del successo è  il sangue e il sudore di una forza lavoro a basso costo”,
Lo stesso “Quotidiano del popolo” ha riportato la notizia in prima pagina per dare uno soddisfazione all’opinione  pubblica cinese

Shenzhen si trova nel Guandong la cui capitale e Guangzhou (Canton ) ed è  uno dei maggiori centri del miracolo economico cinese. Fino agli 30 ani era solo un piccolo borgo di pescatori  di 20,00 abitanti  Ai tempo della riforma di Deng  Xiaoping, trovandosi proprio  vicino a Hong Kong , divenne una  ZONA ECONOMICA SPECIALE attualmente  conta circa 13  milioni di abitanti ed è una delle  maggiori fabbriche del mondo ma in cui le condizioni di lavoro risentano ancora del  fatto è  che essa si è sviluppata facendo concorrenza a Hong Kong che certo non era il paraiso dei lavoratori ma alla quale, però, ugualmente affluivano masse infinite di disperati in fuga dalla Cina di Mao.

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Nella foto: la sede Gucci di Shenzhen

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