Quando è troppo è troppo, anche in Cina
Ci si immagina che una società sfavillante e dagli enormi utili come quella di Gucci , offra, almeno in Cina, condizioni di lavoro migliori dei bassissimi standard cinesi. Ma non pare che sia cosi se il trattamento verso i suoi dipendenti ha sollevato una enorme ondata di sdegno in quel paese.
Il mese scorso, alcuni ex membri dello
personale del negozio Gucci a Shenzhen hanno scritto su internet
accusando la direzione di imporre una disciplina di lavoro
non umanitaria con norme inique sui comportamenti dei
lavoratori : straordinari prolungato e non pagati, pause per il
bagno limitato, divieto di avere cibo o acqua potabile nel negozio
durante il tempo di riposo, di costringere a dieci ore di lavoro
continuo anche una donna in stato di gravidanza.
La Federazione di Shenzhen dei sindacati è intervenuta per risolvere la
controversia di lavoro La Gucci Cina non ha commentato le accuse in un
primo momento, ma ha annunciato che avrebbe sostituire molti dei
suoi manager aggiungendo che il benessere dei dipendenti e le
condizioni di lavoro saranno migliorate La dichiarazione di Gucci
non mette in dubbio le affermazioni dei dipendenti anche se la rimozione
dei manager può essere un modo per l’azienda a evitare le proprie
responsabilità
Il caso ha suscitato l’ira del pubblico cinese che ha
attaccato violentemente la ditta tramite internet: “il lato
oscuro del successo è il sangue e il sudore di una forza lavoro a
basso costo”,
Lo stesso “Quotidiano del popolo” ha riportato la notizia in prima
pagina per dare uno soddisfazione all’opinione pubblica cinese
Shenzhen si trova nel Guandong la cui capitale e Guangzhou (Canton ) ed è uno dei maggiori centri del miracolo economico cinese. Fino agli 30 ani era solo un piccolo borgo di pescatori di 20,00 abitanti Ai tempo della riforma di Deng Xiaoping, trovandosi proprio vicino a Hong Kong , divenne una ZONA ECONOMICA SPECIALE attualmente conta circa 13 milioni di abitanti ed è una delle maggiori fabbriche del mondo ma in cui le condizioni di lavoro risentano ancora del fatto è che essa si è sviluppata facendo concorrenza a Hong Kong che certo non era il paraiso dei lavoratori ma alla quale, però, ugualmente affluivano masse infinite di disperati in fuga dalla Cina di Mao.
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Nella foto: la sede Gucci di Shenzhen
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