La Democrazia Cristiana dei mussulmani
La vittoria del partito islamico in Tunisia, l’annuncio che in Libia la sharia sarà la legge fondamentale accresce in Occidente il timore che la Primavera Araba possa in realtà, portare a regimi islamisti vicini a bin Laden e nemici dell’Occidente più che a democrazia di tipo occidentale. Esaminiamo brevemente la questione
Dopo l’ 11 settembre noi abbiamo diviso il mondo islamico in due parti: una islamista, nemica dell’Occidente e potenzialmente terroristica (più o meno vicina a bin Laden) e un’altra laica e quindi non nemica del laico Occidente. Ma è una divisione che non è solo semplicistica ma che non corrisponde alla realtà dei nostri giorni,
Innanzi tutto gli integralisti non necessariamente sono nemici dell’Occidente, non necessariamente proclamano il Jihad contri gli infedeli: attualmente i più vicini all’Occidente sono gli integralisti sauditi e gli emirati (Wahabiti come bin Laden )
Fino agli anni 80 le correnti di ispirazione religiosa erano generalmente alleati dell’Occidente contro il comunismo percepito come ateo e soprattutto anche contro i governi nazionalisti arabi più o meno ispirati a Nasser, leader del paese leader del mondo arabo, I regimi baaht di Siria e Iraq, il colonnello Gheddafi in Libia, ,i regini del Magreb che avevano preso il potere dopo l’indipendenza, si ispiravano al modello della sinistra europea ed erano nel contempo nemici dei paesi europei capitalistici. Non si proclamavano atei e nemmeno laici ma tuttavia il modello europeo significava pur sempre mettere tra parentesi la tradizione islamica per ispirasi a quella occidentale: non più leggi e ordinamenti ispirati alla Sharia, la “via” indicata da Dio ma al modello europeo nella sua versione laica e antireligiosa. Questo atteggiamento incontrava l’opposizione degli ambienti più religiosi e, secondo il principio che “i nemici dei mie nemici sono miei amici”,diventavano potenziali o attuali alleati dell’Occidente capitalista Nel 1979 un avvenimento inatteso capovolse la situazione. In Iran scoppiò una rivoluzione contro l’unico regime laico e nazionalista ma amico dell’Occidente: la rivoluzione sembrò all’inizio allineare l’Iran agli altri regimi nazionalisti ma, in modo imprevisto e improvviso, divenne una rivoluzione islamista che si uniformava all’islam nella sua versione più tradizionalista e integrale, creando nel pieno del XX secolo uno stato teocratico. Negli ambienti islamici si cominciò a proclamare che dietro i regimi nazionalistici senza Dio (laici) vi era non più il pericolo comunista ma l’Occidente “il grande satana” (secondo la definizione di Khomeini) che sosteneva “i piccoli satani” cioè i regimi nazionalisti, L’iran si dissanguava inutilmente in una guerra infinita contro l’Iraq sostenuta dall’Occidente, dai Russi da tutti i regimi arabi amici e nemici dell’Occidente, tutti uniti contro il pericolo islamista. Crollata l’Unione Sovietica, dileguatosi il pericolo comunista si fece allora strada l’idea che come “i guerriglieri di dio” avevano sconfitto l’Unione Sovietica in Afganistan avrebbero potuto sconfiggere anche l’Occidente, percepito come ateo e materialista.
Da questo contesto ideologico nasce il jiahd predicato da bin Laden che ha avuto grande seguito nel mondo mussulmano Tuttavia dopo dieci anni il sogno di fondare emirati islamici teocratici come quelli di mille anni fa è svanito , di fronte alla reazione degli occidentali e delle maggioranze arabe.
La lotta fra islamisti e regimi nazionalistici alla fine ha esaurito e delegittimato entrambi e allora sono nate la “primavere arabe” che hanno richiesto a gran voce democrazia e modernità.
Ma la democrazia si basa sul consenso delle masse e queste sono tutte in modo compatto islamiche. Il termine “laico” non esiste nemmeno nel mondo mussulmano ma è solo una espressione dell’Occidente che ha, d’altra, anche molte ambiguità e contraddizioni. Il laicismo appartiene, nel mondo arabo, solo a sottili strati evoluti e occidentalizzati che non possono quindi interpretare e rappresentare il popolo reale.
La prospettiva allora diventa quella del sorgere o meglio dell’evolversi dei movimenti islamici a movimenti moderati e democratici che pure ispirandosi all’ Islam siano però lontani dal ritorno dall’emirato e della teocrazia e soprattutto non veda nell’Occidente e nei suoi modelli il nemico, il “grande satana” da combattere sanguinosamente. Un modello del genere esiste già nel mondo mussulmano: è quello turco di Erdogan. Questi è stato anche in carcere perche la Turchia moderna aveva adottato una forma intransigente di laicismo: ma alla fine è riuscito a vincere le elezioni e a guidare il paese verso un boom economico insperato senza travolgere gli ordinamenti moderni e democratici e senza pretendere di tornare a regimi di mille anni fa.
Si dice allora che il partito di Erdogan possa essere paragonato alla nostra Democrazia Cristiana. Molto a lungo la chiesa cattolica ha lottato contro il liberalismo laicista come contro un nemico di Dio ma a un certo punto è nato il partito popolare di Sturzo ( poi Democrazia Cristiana) che ha portato le masse cattoliche a partecipare alla vita dello stato senza che l’ispirazione religiosa mettesse in pericolo gli istituti democratico. Anzi furono proprio i cattolici a difendere lo stato democratico liberale dall’assalto comunista
Con le dovute e non piccole differenze noi crediamo che un processo analogo stia avvenendo anche nel mondo islamico
Crediamo che nel mondo arabo, una democrazia sarà islamica o non sarà: le masse sono islamiche: questo è il punto centrale.
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