Liu Xiaobo secondo la stampa cinese

domenica, ottobre 9, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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In occasione del conferimento del premi nobel della pace per il 2011 si sono intensificati gli appelli di ogni dove da parte occidentale per la liberazione del dissidente Liu Xiaobo insignito del nobel per la pace per il 2010 ( vedi nostro articolo).

In effetti il dissidente era stato rimesso in libertà provvisoria ma è stato nuovamente imprigionato e anche la moglie è stata posta agli arresti domiciliari senza alcun processo. Ogni tentativo per ottenerne la liberazione è fallito; la Cina non è più un paese sul quale si può esercitare pressione economica o diplomatica.

In effetti la stampa cinese, tutta controllata strettamente dal regime, parla molto poco dei dissidenti e quando lo fa è per accusarli di ogni malefatta, di essere nemici del popolo cinese  di essere insomma dei mostri. Infatti anche su  Liu Xiaobo piove ogni sorta di accuse.

Viene innanzitutto accusato di essere anti-cinese, accusa particolarmente sentita nel paese che si è sempre creduto il centro del mondo: avrebbe detto che la tragedia popolo cinese non è causata da “vari imperatori “, ma “da ogni cinese”, dal momento che il popolo cinese ha creato un sistema che ha causato la tragedia, che la Cina dovrebbe  essere una colonia per 300 anni per avere un vero cambiamento”, che  gli studenti universitari erano “spazzatura”, che i  cinese sono totalmente deboli sia fisicamente che psicologicamente, non hanno creatività, .proprio per un fatto genetico, che si vergognava di essere cinese.

Una seconda grave accusa è quella di essere pagato agli stranieri: riceverebbe uno stipendio di $ 23.000, una cifra enorme per gli standard cinesi anche quando è in prigione, e inoltre percepirebbe compensi per ogni intervista: avrebbe una casa arredata elegantemente e con mensole piene di preziose porcellane antiche.
Solo dopo vengono le accuse politiche: la sua Carta 08 è totalmente obsoleto. perche è copiato dalla “Carta 77″, è contro l’attuale Costituzione cinese e sostiene la totale negazione della leadership del partito La Carta cerca di promuovere il sistema politico occidentale con il pretesto di revisione costituzionale e in sostanza  il suo obiettivo finale è quello di rovesciare la leadership del partito e l’attuale governo. Per realizzare i suoi progetti  renderebbe la Cina un vassallo occidentale, distruggerebbe  il progresso e il benessere del popolo cinese.

In sostanza è uno  strumento dell’Occidente, e per questo  non  viene seguito  dal popolo cinese.

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