Lo yuan: il convitato di pietra
Nella crisi finanziaria che attanaglia tutto il mondo occidentale vi è un “convitato di pietra”: la valuta cinese La moneta cinese ufficialmente è denominata Renminbi (che significa “moneta del popolo”) ed abbreviata in RMB: nell’uso comune viene pero chiamata yuan che in realtà significa semplicemente “moneta” ( anche il dollaro o l’euro sono detti “yuan”) ma per i cinesi la moneta per eccellenza non può essere che la propria.
A differenza, però, delle monete occidentale lo yuan non fluttua liberamente ma solo in un ambito abbastanza ristretto, ambito che ha sostituito nel 2005 il tasso fisso stabilito dalle autorità. In sostanza lo yuan è molto sottovalutato,di circa la meta secondo gli esperti. Questo significa che per il cambio delle valute le merci cinesi costano circa la meta di quanto effettivamente costerebbero se il cambio fosse quello reale. La Cina ha sempre resistito decisamente a ogni sollecitazione di lasciare lo yuan fluttuare liberamente nei mercati accampando le ragioni più diverse ma il motivo fondamentale è chiaro.
Ma tutto questo fa si che la moneta cinese sia particolarmente appetitosa per gli investitori in quanto comunque sarà in rialzo e nel caso temuto di crollo delle economie del dollaro e dell’euro finirà con il valere almeno il doppio ma, probabilmente, molto di più. Tutto ciò sta determinando anche un fatto nuovo per la Cina : ingresso di capitali speculativi che si aggiungono a quelli di investimento e che alimentano l’inflazione che già si sta alzando pericolosamente
Il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le prospettive di crescita per la Cina al 9,5 per cento un tasso che aveva anche superato 1l 12 % ma siamo al 1,5 per cento nella prospettiva per gli Stati Uniti e 1,6 per cento per i 17 paesi dell’euro: sempre che la crisi non si aggravi, naturalmente. La banca centrale cinese ha infatti comunicato ieri che l’afflusso di capitali stranieri è aumentata del 72 per cento nel mese di agosto : un fatto chiaramente comprensibile . Il dollaro USA e l’euro stanno c diventando sempre più “vuoti”, con la maggior parte delle industrie trasferite all’estero. Al contrario, il RMB rimane sulla base di una forte industria manifatturiera della Cina e dell’economia reale.
Tutto questo allora apre la prospettiva che in un futuro, non sappiamo quanto lontano o vicino, la yuan si affiancherà al dollaro e all’euro e magari potrà, in seguito, sostituirli. Per il momento il fenomeno è ancor impensabile perchè resta un divario ancora incolmabile tra la forza economica complessiva della Cina e dell’Occidente.
Però va segnalato che gia in Africa il fenomeno comincia a verificarsi. Con l’internazionalizzazione del RMB si prevede che almeno il 40 per cento del volume di scambi nel 2015, tra Cina e Africa, che è pari al volume del commercio totale del 2010 tra Cina e Africa, sarà risolta con RMB. In Africa ormai i cinesi vanno sostituendo quasi dappertutto gli europei : nulla di strano quindi che anche la loro moneta vada a sostituire quella dei singoli statarelli che non hanno nessun valore negli scambi internazionali.
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