Carestia nel Corno d’Africa
Ancora una volta, la carestia nel Corno d’Africa: più
di 10 milioni di persone lottano per la sopravvivenza, soprattutto
le comunità di pastori delle aride regioni della Somalia, Etiopia e
Kenya settentrionale. Ogni giorno aumenta l’afflusso massiccio di
persone affamate in campi profughi in Kenya, al confine con la
Somalia.
La causa immediata di questo disastro è evidente: le piogge sono mancate
per due anni consecutivi nelle regioni aride dell’Africa
orientale. Sono luoghi dove l’acqua è così scarsa che le colture hanno
un posto marginale e milioni di nomadi o semi-nomadi con
cammelli, pecore, capre e altri animali si muovono su immense
distanze per raggiungere i pascoli. Quando le piogge non cadono
l’erba avvizzisce, il bestiame muore, e le comunità sono alla
fame.
La vita nomade è determinato dalle piogge instabili e imprevedibili
piuttosto che da confini politici. Ma nella nostra epoca contano i
confini politici, non la vita dei pastori nomadi, Ma i confini politici
esistono, come eredità del periodo coloniale, non come il risultato di
realtà culturali e di esigenze economiche. La Somalia, per
esempio, contiene solo una parte della popolazione di lingua somala, e
molti vivono oltre il confine con il Kenya ed Etiopia: di
conseguenza i confini diventano cause di guerre sena fine : quando le piogge non cadono,esplodono le guerre.
Gli sforzi dell’America e dell’Occidente sono troppo
concentrati sui costosi interventi militari per prestare
attenzione a strategie a lungo termine di sviluppo economico ed
affrontare le cause profonde della crisi in atto questi paesi ‘
La siccità di quest’anno è arrivata in un momento di confusione politica
ed economica sia negli Stati Uniti e in Europa. alle prese con tagli
dolorosi tagli sul Welfare e sui programmi per i poveri. Vi è ben poca
disponibilità per rispondere alle esigenze dei più poveri del
mondo.
I tassi di fecondità e crescita della popolazione nel Corno d’Africa
continuano ad essere estremamente alti, non esiste la
pianificazione familiare diffusa e moderni servizi di contraccezione, in
una regione che il cambiamento del clima spinge vero il disastro
Ma c’è ancora qualche speranza. Il progetto Millennium
Villages, cerca di portare alle comunità di pastori investimenti
mirati nella gestione del bestiame, cure veterinarie, le
infrastrutture locali, punti, di acqua potabile, rete elettrica, e
telefonia mobile.
Sei paesi della regione, con ampie zone aride – Etiopia, Somalia, Kenya,
Uganda, Gibuti e Sudan meridionale – si sono uniti in un’iniziativa
delle “zone aride” per utilizzare le migliori pratiche e tecnologie
all’avanguardia per supportare lo sforzo delle loro comunità di pastori e
sfuggire alla estrema povertà e alla carestia. Molte aziende,
come la Ericsson, Airtel, Novartis, e Sumitomo Chemical, stanno
partecipando a questo sforzo, mettendo le proprie tecnologie a
disposizione delle comunità pastorali impoverite.
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