Preoccupazioni e moniti cinesi

sabato, agosto 6, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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La Cina appare seriamente preoccupata per la crisi finanziaria che sta investendo con tanta violenza tutto l’Occidente. Vi è la consapevolezza che una grave crisi  trascinerebbe inevitabilmente anche la Cina  mettendo in pericolo il suo straordinario boom. Il volano dello sviluppo cinese sono infatti le esportazioni in Occidente : il rallentamento della sua economia apre grosse incognite.  Proprio per questi motivi  la Cina ha comprato elevate quote del debito USA e poi anche di quello europeo: è quindi direttamente interessata alla  loro solubilità. D’altra parte un improvviso e rapido disimpegno della Cina dai mercati del debito occidentale provocherebbe  poi una catastrofe per l’economia occidentale .

Per questi motivi sugli organi di informazioni cinesi si leggono articoli molto critici verso gli Usa,  tacciati di essere irresponsabili

“E ‘importante per un paese, come per  una famiglia, vivere con i propri mezzi. Che si tratti di un grande paese come gli Stati, o una piccola come la Grecia, bisogna tagliare uno stile di vita dispendioso a cui si è abituati e ripristinare  la  austerità, se non si vuole che il debito  nazionale vada a gonfiarsi sempre più. in  modo insostenibile fino a implodere-, Certo è molto doloroso ma è necessario  la  riduzione del disavanzo Sarebbe molto egoistico e disastroso  lasciare che i figli ereditino un debito nazionale di 20.000 miliardi dollari o anche di più. Non è troppo tardi per gli Stati Uniti per arrestare la sua caduta apparentemente inevitabile, se gli americani si  impegnano o  spendere meno e risparmiare di più.”

Ci si spinge anche a definire questi fatti come una crisi dell’ordinamento costituzionale cioè della democrazia che diviene inefficiente

“Ciò che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare non è solo una crisi del debito, ma anche una crisi della democrazia, con  l’impasse del  rapporto tra il presidente e il Congresso che è divenuto anomalo, Anche se si è trovato un accordo all’ultimo minuto è diventato chiaro che l’equilibrio alla base della Costituzione è in pericolo. rivelando come disfunzionale la relazione tra il Congresso e il Presidente. con un Congresso che è paralizzato e incapace di azione efficace e un  Presidente che decide allora a modo suo, indipendentemente da ciò che prescrive  la Costituzione .Per decenni, i presidenti hanno fatto uso frequente di ordini esecutivi, firmando dichiarazioni e regolamenti, e accordi esecutivi anche con le altre nazioni”.
La crisi della democrazia deve essere affrontato,

“Nessuno vince quando il sistema costituzionale vacilla: non il presidente, che raggiunge un potere unilaterale, ma perde un partner di governo, non il Congresso, che da la colpa al presidente ma diviene irrilevante: non certo il popolo americano, che deve sopportare le disfunzioni. “

Siamo lontani dai giorni in cui l’America dava lezione di legalità alla Cina e minacciava ritorsioni economiche.  Ora pare che sia la Cina a dare lezioni e dirigere  il gioco internazionale.

——–

Dal “Remnin Ribao: operatori cinesi guardano  preoccupati i dati di Shanghai

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