Ancora un milione a Piazza Tahir

sabato, luglio 9, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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I manifestanti hanno invaso ancora una volta al Cairo la simbolica  Piazza Tahrir e i punti di raduno delle  altre città  in tutto il paese per chiedere riforme immediate e il perseguimento più rapido di ex funzionari del governo rovesciato di Mubarak.
Gli egiziani vedono  che poco è cambiato da quando il regime fu abbattuto  e chiedono ai  governanti militari ad interim del paese di  fornire una roadmap verso la democrazia, l’occupazione e miglioramento delle infrastrutture.
La maggior parte dei partiti e movimenti politici in Egitto, tra cui i Fratelli Musulmani danno sostegno alla  protesta
La frustrazione principale è il rilascio degli ufficiali accusati di aver ucciso i manifestanti durante la rivoluzione e la gente chiede una giustizia è più veloce dei responsabili delle uccisioni

L’esercito sta cercando di mantenere il controllo e mostra una presenza visibile a Suez ma sono attenti a non provocare  i manifestanti
Molti attivisti pero dietro riconoscono che  alcuni degli obiettivi della rivolta sono stati raggiunti. anche se non si è fatto ancora giustizia. Più di 840 persone sono state uccise in azioni di polizia nei 18 giorni precedenti alla partenza di Mubarak e i manifestanti lamentano del fatto che molte figure del tempo di i Mubarak non sono ancora stati assicurati alla giustizia.
La folla chiede le dimissioni  del comandante militare, Mohamed Hussein Tantawi, che è a capo del consiglio militare che ha assunto oil potere  dopo Mubarak.Tantawi e stato  ministro della difesa del governo di Mubarak per due decenni, e gli egiziani ritengono che rappresenta la continuazione della struttura di potere di Mubarak che include magistratura, polizia e servizio civile e vorrebbero cambiare tutto

I manifestanti vorrebbero quindi  un ricambio generale della classe dirigente alla quale imputano il sottosviluppo economico e civile dell’ Egitto. Tuttavia va notato che non è affatto facile  sostituire una intera lasse dirigete non solo perché comunque essa rimane sempre ancora forte e radicato ma non nememno semplice  sostituirla con elementi nuovi  quindi di nessuna esperienza, I problemi del ritardato  sviluppo arabo hanno cause profonde  storiche durate secoli e  non possono essere superate di colpo ma solo con un lungo cammino di  intere generazioni: è un concetto non facile ad essere compreso ed accettato da uno popolo che per il momento vede in concreto peggiorata la propria situazione più ancora che migliorata per le difficoltà che un cambio di regime sempre comporta. In  particolare sul piano economico la maggiore risorsa dell’Egitto è il turismo che stenta a ripartire proprio  per la instabilità generale del paese.

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Da Al Jazeera: impressionante folla a piazza Tahir

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