Il Sud Sudan verso una difficile indipendenza
Il Sud Sudan si prepara a dichiarare l’indipendenza dal nord
il 9 luglio,come risultato di un accordo di pace raggiunto
nel 2005 che ha concluso più di due decenni di guerra civile nella quale
sono periti circa due milioni di persone.
Ma le violenze in Abyei e nel vicino Kordofan meridionale si fanno
sempre piu gravi. innescate da un attacco il 19 maggio da parte di
truppe del sud contro quelle del nord con coinvolgimento di forze ONU
:secondo stime circa 10.000 persone hanno abbandonato la regione per
sfuggire alle violenze.
In realtà temi cruciali restano irrisolti. il futuro di Abyei, Blue Nile e del Sud Kordofan dovrebbe essere deciso da un referendum. Inoltre ci sono i temi della divisione dei proventi del petrolio e di altre risorse e la cittadinanza.
In base ai confini del 1956, quando il Sudan ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna, Abyei,
Blue Nile e d Sud Kordofan appartengono al nord. Tuttavia, questi
confini sono sempre stata contestati, e la risoluzione più recenti, il
Comprehensive Peace Agreement del 2005, afferma che essi possono
scegliere attraverso un referendum popolare se vogliono far parte
del nord o sud Sudan .
Il Sud è inoltre alle prese con attacchi di gruppi ribelli e cerca
di frenare le proprie forze dal terrorizzare i civili. Si
dice che il 20 maggio, lo SPLA ( Esercito popolare di liberazione del
Sud Sudan) abbia bruciato più di 7.000 abitazioni in ed intorno a Mayom,
perché gli abitanti del villaggio avrebbero dato asilo e appoggio
a a gruppi ribelli fedeli a Pietro Gatdet, un ex generale SPLA,
ora leader dei ribelli, forse finanziato dal nord. Se queste forze sono
parte della guerra per procura al-Bashir contro il sud, o genuine
rivolte contro la corruzione, il nepotismo e il tribalismo del governo
(o di un complesso di entrambi) quello che è certo è le violenze
continuano.
Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione dell’ONU che dovrebbe schierare una forza di mantenimento della pace di 4200 etiopi nelle regioni contese ma sarà il Consiglio di Sicurezza a decidere il mandato di una eventuale e non semplice missione delle Nazioni Unite