Il Sud Sudan verso una difficile indipendenza

lunedì, giugno 27, 2011
di Giovanni De Sio Cesari
 

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Il Sud Sudan si prepara a dichiarare l’indipendenza dal nord il 9 luglio,come risultato   di un accordo di pace raggiunto nel 2005 che ha concluso più di due decenni di guerra civile nella quale sono periti  circa due milioni di persone.
Ma le violenze in Abyei e nel vicino Kordofan meridionale si fanno sempre piu gravi. innescate da un attacco il 19 maggio da parte di truppe del sud contro quelle del nord con coinvolgimento di forze ONU :secondo stime circa 10.000 persone hanno abbandonato la regione per sfuggire alle violenze.

In realtà temi cruciali restano irrisolti. il futuro di Abyei, Blue Nile e del Sud Kordofan dovrebbe essere deciso da un referendum. Inoltre ci sono i temi  della divisione dei proventi del petrolio e di altre risorse e la cittadinanza.

In base ai confini del  1956, quando   il Sudan ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna, Abyei, Blue Nile e d Sud Kordofan appartengono al nord. Tuttavia, questi confini sono sempre stata contestati, e la risoluzione più recenti, il Comprehensive Peace Agreement del 2005, afferma che essi possono  scegliere attraverso un referendum popolare se vogliono far parte del nord o sud Sudan .
Il Sud è inoltre alle prese con attacchi di gruppi ribelli e cerca  di frenare le  proprie forze dal terrorizzare i civili. Si dice che il 20 maggio, lo SPLA ( Esercito popolare di liberazione del Sud Sudan) abbia bruciato più di 7.000 abitazioni in ed intorno a Mayom, perché gli abitanti del villaggio avrebbero dato  asilo e appoggio a a gruppi ribelli  fedeli a Pietro Gatdet, un ex generale SPLA, ora leader dei ribelli, forse finanziato dal nord. Se queste forze sono parte della guerra per procura al-Bashir contro il sud, o genuine rivolte contro la corruzione, il nepotismo e il tribalismo del governo (o di un complesso di entrambi) quello che è certo è le violenze continuano.

Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione dell’ONU che dovrebbe schierare una forza di mantenimento della pace di 4200 etiopi nelle regioni contese ma sarà il  Consiglio di Sicurezza a decidere il mandato di una eventuale e non semplice  missione delle Nazioni Unite


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