Il figlio di Gheddafi ucciso in un raid NATO
Saif al-Arab, figlio minore di Gheddafi, e tre dei suoi
nipoti sono stati uccisi in un raid aereo della Nato. Secondo un
portavoce libico, Gheddafi e sua moglie erano in casa del figlio
quando questa è stata colpita da almeno un missile della NATO ma sono
rimasti illesi :”Questa è stata una operazione diretta per assassinare
il leader di questo paese. Questo non è consentito dal diritto
internazionale. Non è consentito da qualsiasi codice morale Quello
che abbiamo ora è la legge della giungla. Pensiamo che ora sia chiaro a
tutti che ciò che sta accadendo in Libia non ha nulla a che fare con la
protezione dei civili”.
Non sono stati dati i nomi dei tre figli ma solo che erano al di
sotto dei 12 anni. Le fonti NATO non confermano la notizia e vari
esponenti dei ribelli dubitano della sua veridicità e affermano
che potrebbe essere stata fabbricata ad arte per attirare delle
simpatie
Saif al-Arab Gheddafi di 29 anni figurava come studente a Monaco ma era
tornato in Libia allo scoppio della guerra civile: non aveva
mai svolto attività politica ma si era distinto invece in
Germania per le sue intemperanze teppistiche (risse, disturbi della
quiete , velocità eccessiva) ma non era mai stato perseguito
penalmente per evitare difficoltà diplomatiche
Se i fatti corrispondono alla verità, come crediamo, si
tratta di un fatto molto grave e dalle conseguenze imprevedibili. Ci
sono dei precedenti tragici: nel 1986 emissari di Gheddafi
eseguirono un attentato in un pub di Berlino causando la morte di alcuni
soldati americani e Reagan, allora presidente degli USA, lanciò un
attacco aereo su Tripoli con l’intento di uccidere Gheddafi che si salvo
perche avvisato dal governo italiano ( da Andreotti ministro degli
esteri, presidente del consiglio Craxi). Gheddafi sostenne allora
che nel raid sarebbe stata uccisa una sua figlia adottiva ma non
pare che la cosa sia vera. Per rappresaglia agenti libici fecero
esplodere nel 1988 nel cielo di Lockerbie un aereo passeggeri causando
la morte di 260 persone. Per questo la Libia fu messa ai margini della
comunità internazionale con un grave embargo fino a che Gheddafi, che
nel frattempo di era molto riavvicinato agli Occidentali, accettò di
consegnare i responsabili materiali uno dei quali Al-Megrahi
fu condannato all’ergastolo nel 2001 ma, rilasciato nel 2009 per
ragioni umanitarie, fu poi accolto come un eroe in Libia .
Il fatto di oggi potrebbe quindi innescare una rappresaglia terroristica
di Gheddafi contro cittadini della NATO, comunque gia minacciata
apertamente contro l’Italia da Gheddafi il giorno prima
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Foto da al Arabiya: la casa bombardata
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