Violenze in Nigeria

giovedì, aprile 21, 2011
di Giovanni De Sio Cesari

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Più di 200 persone sono state uccise e circa 40.000 sono i profughi : centinaia di uomini coinvolti nelle violenze sono stati arrestati  a Kaduna, nel nord della Nigeria. mentre è stato imposto il coprifuoco.

Le violenze dilagano un po in tutto il paese con uccisioni saccheggi specie dei luoghi di culto in conseguenza della vittoria del candidato cristiano  Jonathan Goodluck nelle elezioni presidenziali. che ha battuto quello mussulmano Muhammadu Buhari,con il 57 % dei voti contro il 31% dell’avversario

Jonathan Goodluck ha condannato i combattimenti e ha chiesto la pace. “E deplorevole che, quando gli osservatori internazionali stanno affermando che le  elezioni sono regolari , scoppino violenze in alcune parti del paese,

Muhammadu Buhari, il candidato mussulmano sconfitto dichiara che le persone hanno reagito ai risultati:”è stato così spontaneo che non ne sapevo nulla. Non ho chiesto di iniziarli , ma ho chiesto loro di fermarsi, in particolare l’incendio di chiese e altri luoghi religiosi. E ’sbagliato per voi consentire a dei miscredenti di infiltrarsi vostre file e perpetrare questi atti ignobili come la distruzione insensata di luoghi di culto”

IL punto della questione è che c’era un accordo tacito per far ruotare la presidenza fra cristiani e mussulmani e questa sarebbe stata la volta dei mussulmani.

La Nigeria è il paese più popolato dell’africa con circa 150 milioni di abitanti divisi in centinaia di etnie i cui gruppi principali sono: gli  Hausa-Fulani  del nord in maggioranza  mussulmani, gli  Igbo nel sud est  in maggioranza cristiana e gli Yoruba nel sud in parte cristiani e in parte mussulmani .

Nel complesso i mussulmani sono  il 50 %, i cristiani il 40% e il 10%  segue antiche religioni tribali. In genere i cristiani sono  più evoluti e attivi.

Anche se i disordini avvengono prevalentemente fra  cristiani e mussulmani tuttavia non si tratta di uno scontro religioso ma etnico e soprattutto economico.  Gli ingentissimi proventi derivati dall’estrazione del petrolio  infatti non vengono gestiti equamente a livello nazionale ma se ne appropriano i vari clan e gruppi per la qual cosa c’è una generale clima di violenza e di guerra civile In situazioni cosi frazionate dal punto di vista etnico e religioso la democrazia perde significato in quanto ogni gruppo vota per i propri candidati e i gruppi più numerosi cercano di imporsi a quelli minoritari : la democrazia resta quindi solo un fatto formale .

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