I Fratelli Mussulmani
Nell’evoluzione della situazione egiziana la grande incognita a cui tutti guardano con speranza o timore ma sempre con la massima attenzione sono i Fratelli Mussulmani:vediamo allora di chi si tratta.
Di fronte all’irrompere della cultura occidentale il mondo islamico reagisce schematicamente in due modi: alcuni accettano la modernità occidentale come compatibile con il “vero” islam ( ad esempio il movimento di Ataturk ) e altri affermano invece la irriducibilità dell’islam al valori occidentali. In questa ultima prospettiva viene fondata nel 1928 la Società dei Fratelli Musulmani; (jamī’at al-Ikhwān al-muslimīn,) da un insegnante egiziano. HASSAN EL BANNA (1906 -1949) Questi si oppose vigorosamente a una concezione puramente spiritualista dell’islam: esso deve regolare tutti gli affari pubblici e privati, le leggi esistono già e sono eterne in quanto dettate direttamente da Dio, lo stato non ha il potere legislativo ma solo quello esecutivo e amministrativo
I principi dei Fratelli Mussulmani vengono sintetizzati in cinque massime
Dio e il nostro principio
Il Profeta il nostro modello
Il Corano la nostra legge
Il Jihad la nostra vita
Il martirio (shahuda, testimonianza) il nostro desiderio.
Tuttavia sul piano politico non erano nemici degli europei di cui comunque apprezzavano le scoperte tecniche e scientifiche. Furono invece perseguitati dai governi nazionalistici: Nasser ne fece giustiziare a migliaia e fra questi anche il loro maggior leader SAYYID QUTB nel 1966. Vi era quindi ua specie di oggettiva alleanza con l’America nemica di Nasser e del nazionalismo arabo. Nel 1976 l’Egitto fece pace separata con Israele e divenne fedele alleato dell’America: lo stesso Sadat fu ucciso da uno di essi ( ma i Fratelli Mussulmani si dissociarono). In seguito in pratica collaborarono con il governo di Mubarak: suoi rappresentati infatti si presentano alle elezioni come indipendenti , vengono eletti e di fatto collaborarono con il regime. Quindi il ruolo dei Fratelli Mussulmani si è fatto molto ambiguo negli ultimi anni venendosi a costituire come una specie di opposizione interna allo stesso regime L’improvviso esplodere della protesta in tutto il mondo arabo ha creato una situazione del tutto nuova, assolutamente imprevista. Le manifestazione non sono state organizzate dai Fratelli Mussulmani ma questi vi hanno aderito quasi subito. Sono l’unica forza politica con una organizzazione capillare ed efficiente, potrebbero quindi prendere facilmente la direzione della rivoluzione a portarla a esiti integralisti simili a quelli cui giunse quella iraniana di 30 anni fa sotto la guida di Khomeini: e infatti Kamene,i la Guida Suprema (Rahbar) dell’Iran ha espresso questa speranza. Tuttavia I Fratelli Mussulmani hanno mostrata una linea molto pragmatica e moderata, Hanno respinto soprattutto la Jihad, la Guerra Santa contro gli Occidentali promossa dalle organizzazioni che si ispirano a bin Laden: lottano contro i governi arabi non contro gli Occidentali. Per rassicurare i connazionali e gli Occidentali hanno anche annunciato che non presenteranno un loro candidato alle prossime elezioni rinunciando quindi alla leadership, contentandosi semplicemente di collaborare con un governo laico retto da el Baradei o da Abu Mussa o da altri
Proprio in questa prospettiva il governo americano ha nello
spazio di qualche giorno abbandonato Mubarak, il suo
maggiore alleato del Medio Oriente da 30 anni: l’America non vuole
correre il rischio di presentarsi come ostile al nuovo corso
arabo che appare comunque inarrestabile e scongiurare il pericolo che
questo si traduca nella vittoria dell’integralismo.
Non è prevedibile l’evolversi di una situazione cosi fluida e che
solo qualche mese fa sarebbe stata impensabile. La nostra impressione
pero è che non prevarranno le correnti più
integraliste cosi come avvenne in Iran : le folle
oceaniche dell’Egitto come degli altri stati non mostrano affatto
intenti integralisti e nemmeno dell’anti -americanesimo: con tutta
evidenza invece aspirano a una società democratica di tipo occidentale
nei quali i valori islamici potrebbero coesistere pacificamente, come
avviene in tutto l’Occidente stesso con i valori cristiani.