Il ritorno di Confucio
Durante il periodo maoista Confucio divenne il simbolo della società classista feudale o schiavista : il nemico per eccellenza quindi, il segno del male in pratica Ma il trentennio di maoismo è appena un attimo nella storia millenaria della Cina e la Cina moderna dei grattacieli e dei super computer rimette in onore il suo millenario punto di riferimento
A Confucio vengono intitolati gli istituti di cultura, le grandi realizzazioni moderne, anche il premio per la pace che dovrebbe contrapporsi a quello Nobel
Ma anche il pensiero di Confucio viene nuovamente riscoperto studiato, dappertutto nascono scuole e istituti con tale scopo. Rinascono addirittura gli antichi riti di ossequio al grande pensatore che costituivano una specie di religione laica della Cina imperiale.
Lo stesso principio della civiltà armoniosa ( o solidaristica) “da tong” enunciata e fatta propria dalla dirigenza cinese in contrapposizione alla democrazia occidentale è in realtà una derivazione confuciana: vuole contrappone all’individualismo, all’egoismo occidentale il solidarismo tradizionale cinese
Per 2500 anni in Cina il pensiero di Confucio è stato infatti un punto di riferimento costante:erroneamente però in occidente questo fatto viene visto come segno di immobilismo del pensiero cinese. In realtà il pensiero confuciano ha avuto interpretazioni varie e contrastanti succedutosi nei secoli, ha lottato con altri grandi movimenti di pensiero. ha conosciuto secoli di emarginazione: corrisponde culturalmente a quello che è stato in Occidente la cultura greca-romana.
Il nome di Confucio è la latinizzazione del termine cinese “K’ung fu tsu (cioe: maestro K’ung) operata dai Gesuiti nel 1600. Visse nel VI secolo a. C. in un periodo in cui la Cina era divisa in vari regni in perenne guerra fra di loro e si rimpiangeva un passato mitico in cui invece un solo imperatore aveva mantenuto pace e prosperità in tutta la Cina. Per Confucio quindi ordine e stabilità significano prosperità e felicità: il suo pensiero è essenzialmente il tentativo di dare regole che possano reggere la società.
Non è un pensatore metafisico e quindi fra le grandi civiltà quella cinese è l’unica a non aver un fondamento religioso.
Tuttavia Confucio non è un agnostico e tanto meno un ateo:la legge che regge i rapporti fra gli uomini è la legge morale che deriva direttamente al cuore degli uomini dal Cielo (= tien:il termine indica come anche in italiano sia il cielo materiale che la Divinità in generale). Tuttavia egli non tratta gli aspetti metafisici, nè tanto meno pensa a una rivelazione diretta di Dio.
I suoi principi vengono enunciati come autoevidenti , non vengono giustificati nè religiosamente e nemmeno dimostrati deduttivamente. L’essenza dl suo pensiero è che tutti debbono osservare i propri doveri verso la famiglia, verso la società ,verso lo Stato. tutti debbono ubbidire ai superiori e tutti debbono agire nell’interesse dei sottoposti con giustizia e magnanimità: soprattutto l’Imperatore,il capo supremo deve ubbidienza al Cielo e preoccuparsi del benessere dei suoi governati.
in effetti si tratta di principi generali sui quali sarebbe difficile dissentire, anche un occidentale moderno sostanzialmente vi aderirebbe. Questo spiega a nostro avviso, la persistenza dell’insegnamento di Confucio per migliaia di anni. I problemi nascono in effetti quando questi principi vanno poi concretizzati:quando un decreto è ingiusto, quando una condotta è retta ? Sono possibili infinite interpretazioni : in effetti tutti i Cinesi possono dirsi Confuciani o forse tutti gli uomini possono definirsi tali. Confucio in realtà ha espresso il sentire comune dell’umanità è in questo possiamo indicare la sua grandezza ma anche forse il suo limite in quanto non opera scelte in argomenti controversi
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Alunni in costumi tradizionali partecipano a una cerimonia nel ”tempio” confuciano di Nanchin
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