Confucio contro Nobel
Per rispondere alla assegnazione del Nobel della pace al dissidente cinese Liu Xiaobo, considerato nel suo paese un criminale, la Cina, in batter d’occhi, ha organizzato un suo premio per la pace intitolandolo a Confucio. Sono stati esaminati otto candidati, fra cui il miliardario Bill Gates, l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela e l’ex presidente americano Jimmy Carter:il premio è stato assegnato all’ex presidente di Taiwan, Lien Chan, per “aver costruito un ponte di pace tra la madrepatria e Taiwan”.anche perchè probabilmente con gli altri candidati si correva il rischio del rifiuto.
Intanto, oltre alla Cina, altri 19 paesi non hanno accettato l’invito a inviare propri delegazioni a Oslo: è molto interessante esaminare il loro elenco. Non vi è solo il Vietnam più o meno nell’orbita cinese: spicca soprattutto la Russia, seguita da Kazakistan, Ucraina e perfino a Serbia, prossima ad entrare nella Unione Europea Seguono poi paesi mussulmani e non solo i prevedibili Iran e Sudan ma anche paesi alleati con l’occidente: Tunisia, Arabia Saudita, Pakistan Afghanistan Egitto Marocco. Iraq. A questi si aggiunge in Asia le Filippine cattoliche amiche dell’occidente e in guerra con l’estremismo islamico. Segue un gruppo di paesi del Sud- America più o meno in rotta con gli USA: Cuba, Venezuela e Colombia
Bisogna anche notare che la assegnazione del premio Nobel per la pace non è stata sempre felice: nel caso della assegnazione ad Obama fu fatta alle “intenzioni” e non alle opere che, anche solo magari per il poco tempo, il presidente USA non poteva aver compiuto. Soprattutto, però, in tanti casi, come in quello in questione di Liu Xiaobo, l’assegnazione è avvenuta per personaggi che non avevano specificamente operato per portare pace nei conflitti ma per avere sostenuto i valori occidentali della democrazia.
Queste scelte sono state viste dai rispettivi paesi come intollerabili intromissioni negli affari interni soprattutto come arroganza nel presentare i propri valori e il loro ordinamento politico come l’unico valido per tutti, una manifestazione di colonialismo culturale, insomma.
Non sappiamo quale seguito possa avere nel futuro un premio Confucio contrapposto a un premio Nobel ma vorremo fare una osservazione generale che va al di la del caso particolare
La Cina reagisce alla egemonia culturale occidentale richiamandosi ai propri valori, a Confucio, il punto di riferimento millenario della Cina e di tutta la civiltà orientale. Fino a ora tutte le manifestazioni a livello mondiale sono state una emanazione dell’Occidente gestite con cultura e mentalità Occidentale. Questo non si riscontra solo nel premi Nobel ma in ogni campo: da quello delle grandi manifestazioni sportive (olimpiadi, coppa Davis o campionati di calcio) perche tutti gli sport sono creazioni occidentali; cosi nelle mostre del cinema, nei premi letterari, culturali, scientifici. Anche l’ONU in realtà è una creazione dell’Occidente, basata su principi Occidentali. La Cina vuole partecipare, ma attivamente, non vuole disconoscere la civiltà occidentale che ammira molto e imita efficacemente: ma contemporaneamente vuole anche che si tenga conto dei propri valori e punti di vista. La Cina vuole uno scambio con l’Occidente non solo economico ma anche culturale: uno scambio,però, non una accettazione passiva. In questo puo essere seguita da paesi asiatici , islamici africani e perfino da quelli sud americani
Forse un giorno non lontano saranno i cinesi a scegliere chi premiare fa gli occidentali
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Lien Chan, insignito del premio Confucio ( da Xinhua)
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